Notte di follia quella di Capodanno a taranto, dove i vandali hanno imperversato per la città, accanendosi in particolare contro i cassonetti della spazzatura, fatti esplodere con grossi petardi o dati alle fiamme "per festeggiare" l'arrivo del nuovo anno. Quanto è accaduto nella città dei due mari non è stato registrato in nessun'altra parte del paese, ed i video della devastazione pubblicati sui social dai cittadini hanno fatto il giro d'Italia, finendo anche nelle homepage delle principali testate nazionali.

La conta dei danni

Ammonterebbero a circa 20mila euro i danni provocati alla città dai vandali, che hanno inveito principalmente contro i cassonetti della spazzatura, "risparmiando" gli arredi urbani e tutto il resto.

Nei giorni successivi sono esplose immancabili le polemiche: "E' inutile varare ordinanze, se poi nessuno vigila sul rispetto delle stesse", sostengono in molti. Qualcuno punta il dito anche contro l'Amiu, la società che gestisce lo smaltimento dei rifiuti a Taranto, che con una nota ha evidenziato la correttezza del suo operato, avendo dispiegato per la notte del 31 un vero e proprio esercito di operatori ecologici: centodieci, dotati di camion compattatori, spazzatrici e addirittura una pala meccanica ed un "ragno".

Matacchiera invoca la videosorveglianza cittadina

Il noto attivista ambientalista Fabio Matacchiera, presidente dell'associazione "Fondo Antidiossina" che con le proprie denunce ha spianato la strada alla procura in merito all'inchiesta per i danni ambientali addebitati all'Ilva, affida al proprio profilo Facebook uno sfogo su quanto è accaduto.

Matacchiera torna a chiedere che sia disposto un ampio sistema di videosorveglianza, per scoraggiare o eventualmente identificare i protagonisti di episodi di questo tipo. L'attivista invoca "ordine e rigore" e propone di potenziare la polizia municipale, anche facendo fare agli agenti gli straordinari, ma sopratutto - conclude Matacchiera - "la polizia locale deve riacquistare l'autorevolezza che ha perduto nel tempo".