Proprio nel giorno in cui il Pd riunisce la sua direzione per dare il via alla fase congressuale e, contestualmente, sancire la scissione della minoranza di sinistra, la città di Roma, dove si trova la sede del partito, viene invasa dai tassisti che protestano contro le liberalizzazioni previste dal decreto Milleproroghe. Nel video che segue, del quale offriamo ampio resoconto, un folto gruppo di autisti di taxi si dirige, megafoni e bandiere italiane alla mano, con toni e vocaboli minacciosi, proprio verso largo del Nazareno, arrivando ad assediare l’ingresso della sede Pd.

Inevitabili la tensione e gli scontri, anche se di breve durata, con le forze dell’ordine presenti sul posto in tenuta antisommossa.

I Tassisti ce l’hanno a morte con il cosiddetto emendamento Lanzillotta (dal nome della parlamentare proponente, Linda Lanzillotta, guarda caso del Pd) che, se approvato oggi insieme al decreto Milleproroghe, a loro modo di vedere, liberalizzerebbe in modo selvaggio il settore del trasporto privato. Rabbia talmente montante da portare persino all’esplosione di alcune bombe carta nei pressi di Montecitorio, con tanto di preziose vetrate del settecentesco Palazzo Macchi di Cellere andate in pezzi. Con tassisti ed ambulanti si schiera il sindaco della Capitale Virginia Raggi: “Basta riforme calate dall'alto.

Stop emendamento Lanzillotta. Noi al fianco dei tassisti”, twitta la prima cittadina grillina.

L’assedio del Nazareno, cori contro Renzi

“Renzi, Renzi vaff…Renzi, Renzi vaff”, urla il groppo di tassisti che, ripreso dalle telecamere, verso l’ora di pranzo si dirige con fare minaccioso verso la sede romana dei Dem. E ancora, cori contro l’ex premier; “Renzi, Renzi, Renzi, Renzi, Renzi , Renzi vai a cag…vai a cag…”, in uno dei più tipici cori da stadio che si conoscano.

Arrivati davanti all’ingresso principale di largo del Nazareno i manifestanti si ritrovano di fronte i ‘celerini’ e cominciano a gridare “buffoni, buffoni”.

Le braccia sono alte, in segno di ‘pace’, ma gli animi surriscaldati. I responsabili della questura, in borghese, provano a trattare, con il risultato di beccarsi un sonoro: “C’avete rotto il caz..”.

A un certo punto compare nell’inquadratura il giornalista di Piazzapulita Antonino Monteleone che chiede perché si trovino lì. “Sono tutti bastardi”, è la risposta di un anziano ‘tassinaro’. Poi, pochi istanti prima della breve carica di alleggerimento, si ode intonare anche un vecchio, ma noto, inno fascista: “Contro il sistema la gioventù si scaglia, boia chi molla è il grido di battaglia”. Gran finale con un signore di mezza età che, rivolto alle ‘guardie’, dice: “Ancora difendete questi, fatece entrà, fatece entrà”.