Il presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso è indagato per corruzione, turbativa d'asta e abuso d'ufficio nell'ambito di un'inchiesta su alcuni appalti relativi al terremoto del 2009. Tra funzionari e imprenditori, l'inchiesta riguarda una quindicina di persone. Un blitz è stato messo a segno dai Carabinieri a palazzo Silone, la sede della Giunta regionale. I militari hanno sequestrato documenti relativi all'appalto per la ricostruzione di palazzo Centi. Il governatore Luciano D'Alfonso ha detto di essere completamente estraneo ai fatti.

Perquisizioni in diverse città d'Abruzzo sono in atto, dopo quella negli uffici regionali di Palazzo Silone. Oltre che dai Carabinieri, l'indagine è condotta anche dalla Polizia di Stato.

La reazione del governatore D’Alfonso e le vicende su cui vertono le indagini

“Questa mattina ho saputo che è in corso una verifica delle mie azioni da parte della Procura della Repubblica di L'Aquila per tre diverse fattispecie. Penso che la mia posizione sia assolutamente estranea a ogni tipo di reato e spero in un compimento molto rapido di ogni indagine”. Lo ha dichiarato lo stesso D’Alfonso, ribadendo inoltre di avere piena fiducia nella magistratura, così come ne ha sempre avuta in passato, quando è sempre stata dimostrata la correttezza delle sue condotte amministrative.

Le vicende a cui fa riferimento il governatore sono relative al cantiere dei lavori di palazzo Centi a L'Aquila; a un intervento relativo alla città di Penne; a interventi di rigenerazione e manutenzione delle case popolari in via Caduti per servizio ed in via Salaria vecchia a Pescara.

Per quanto riguarda la vicenda di palazzo Centi, la gara per l'appalto pubblico da 13 milioni di euro è stata aggiudicata alla ditta Edil Costruzioni Generali s.r.l.

di Isernia, a seguito di un lunghissimo percorso burocratico. Proprio nei giorni scorsi l'amministrazione aveva dato il placet alla congruità degli atti di gara.

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