Nelle notti nebbiose del parco Sempione, a Milano, si potrebbe incontrare una donna vestita di nero, con il volto nascosto da un velo. Un fantasma. E tanti altri ve ne sono nell’adiacente Castello sforzesco. fantasmi di nobildonne e principesse che aleggiano tra quelle storiche mura. Come Isabella d’Aragona, Bona di Savoia, Bianca Sforza, Bianca Maria Scapardone e la strega Isabella da Lampugnano.

Ma la Dama Velata e la più famosa, anche se la sua storia è avvolta nel mistero. Compare in lontananza, vestita completamente di nero con un elegante abito ottocentesco.

Le forme di una bellissima donna appaiono evidenti nonostante sia interamente coperta.

Una leggenda? Per noi forse sì. Ma verso la fine dell’Ottocento le testimonianze, numerose e concordanti, costrinsero le autorità ad effettuare una battuta negli angoli più reconditi del parco.

Questo perché molti degli uomini rimasti irretiti dalla signora, avevano perso il senno e continuavano a cercare una villa nel fitto del parco, nonostante il raccapricciante epilogo della fantastica avventura.

Avventura fantastica con sorpresa finale

I testimoni raccontano che la dama si avvicina, con incedere elegante e ammalia gli uomini con modi raffinati. Li lascia avvicinare a pochi centimetri dal suo volto celato e li ipnotizza.

Poi gli porge una gelida mano guantata e li porta con sé, attraverso sentieri sconosciuti, nella parte più nascosta del parco, in una grande villa.

All’interno, in un ambiente macabro, una musica profonda proviene da un'orchestra invisibile. I fortunati danzano con lei per molte ore. Poi la dama si sveste mettendo in mostra il magnifico corpo.

Caduti i veli, tranne quello del viso, inizia una lunga e indimenticabile notte d’amore.

Ma prima di andare via, quando si solleva il velo per conoscere, finalmente, il volto della donna misteriosa, appare un orribile teschio dalle orbite vuote, che fissa in maniera inquietante. Gli uomini scappano per l’orrore ma in seguito tornano a cercarla, senza tregua.

Però, se il fantasma della Dama Velata è il più famoso, nel Castello Sforzesco aleggiano, come abbiamo visto, fantasmi di altre donne infelici o rancorose. Tra questa la più “sbarazzina” è certamente Bianca Maria Scapardone. Andata sedicenne sposa a Ermes Visconti, rimase vedova dopo appena sei anni e si risposò con Renato di Challant.

La collezione di amanti

Un matrimonio fallimentare e burrascoso perché la sposa aveva l’hobby degli amanti e ne collezionava in quantità. Anche se aveva la pessima abitudine di “sbarazzarsene” in maniera definitiva per cui, quando fu scoperta venne condannata a morte e decapitata, nel 1526. Incontrarla da fantasma non è piacevole, perché va in giro con la testa mozzata tra le mani.

Isabella da Lampugnano, bruciata sul rogo per stregoneria, nel 1529, al contrario l’ha presa bene ed ha conservato il buonumore. Si diverte in maniera innocente facendo piccoli scherzi ai passanti.

Nel Castello Sforzesco fluttuano anche i fantasmi della sfortunata Bona di Savoia che piange il suo sposo, scomparso dopo pochi anni di matrimonio. Bianca Sforza, la Bella Principessa dipinta da Leonardo da Vinci, fu molto sventurata perché morì durante la prima notte di nozze.

Come sfortunata fu anche Beatrice D’Este, moglie di Ludovico il Moro, morta mentre dava alla luce il primo figlio. Invece, la fiera Isabella d’Aragona, sua acerrima nemica vaga per il castello cercando un veleno che gli permetta di annientare gli Sforza.