In seguito a un ricovero per emorragia una giovane 17enne di Lecce è indagata per avere nascosto il neonato a cui aveva dato alla luce nell'armadio di casa. L'adolescente abitava con la sorella e il cognato, ora si attendono i prossimi risultati dell'autopsia sul corpicino del piccolo. Tre sono gli indagati per occultamento di cadavere.

Partorisce in casa e nasconde nell'armadio il neonato morto

Ha solo 17 anni la ragazza che a Lecce ha dato la vita un bimbo, che è stato ritrovato senza vita, dentro all'armadio di casa. La giovane è stata ricoverata per un'emorragia, ha partorito probabilmente aiutata dalla sorella e dal cognato.

Ora la Procura di Lecce sta indagando per occultamento del cadavere.

I medici dell'ospedale di Copertino nel Salento che hanno accolto la giovane hanno capito che l'emorragia era una complicazione di un parto avvenuto in casa e hanno chiamato i carabinieri. L'adolescente, durante l'interrogatorio a cui è stata sottoposta, ha dichiarato di avere nascosto il neonato nella casa in cui convive con la sorella e il cognato, quando era già morto.

L'autopsia stabilirà se il feto era morto al momento della nascita

La ragazza, che ha dichiarato di avere partorito un bambino senza vita, l'ha poi nascosto dentro ad un sacchetto di plastica. In un cassonetto vicino all'abitazione sono stati trovati la placenta e dei panni insanguinati.

Solo l'autopsia darà la risposta a questo inquietante episodio, per cui ora ci sono tre indagati.

La 17enne, che era arrivata alla trentacinquesima settimana di gestazione, ha inoltre affermato di avere partorito da sola, senza l'aiuto di nessuno, anche se i parenti erano al corrente della sua gravidanza. Non si conosce il nome del padre del piccolo, ora si sta aspettando l'esito dell'autopsia.

Una domanda però sorge spontanea, visto che già prima la ragazza era stata visitata all'ospedale, per quale motivo i parenti, che erano al corrente dello stato della giovane, non l'avrebbero aiutata in una situazione così delicata? Per aggiornamenti continuate a seguirci.