Nella notte tra sabato 18 e domenica 19 febbraio 2017 sono state bruciate alcune tra le ormai note Palme piantate in Piazza Duomo a Milano. Gli arbusti, sponsorizzati dalla nota catena internazionale di caffetterie Starbucks, erano stati posizionati di fronte alla Madonnina solo due giorni prima, dando il via alle lamentele - ancora in atto - di tanti cittadini, milanesi e non.

Palme in Piazza Duomo, una questione politica

A distanza di qualche giorno, la protesta è più viva che mai: c'è chi non apprezza la scelta a livello prettamente estetico, e chi invece la contesta da un punto di vista culturale e sociale, compresi numerosi uomini politici.

Emblematico, in tal senso, il post di Matteo Salvini, comparso sulla sua pagina ufficiale nel tardo pomeriggio del 16 febbraio: nel breve comunicato – pubblicato assieme ad una foto delle palme posizionate di fronte allo storico monumento simbolo del capoluogo lombardo – il leader della Lega Nord ha ironicamente chiesto ai suoi numerosissimi seguaci come avrebbero reagito di fronte ad un'eventuale presenza in Piazza Duomo di "cammelli e tende da Tuareg".

I tweet di Nitro

Tanti, invece, i personaggi del mondo dello spettacolo che hanno voluto contestare questo atteggiamento polemico. Tra questi c'è anche Nitro Wilson, uno dei più apprezzati e rispettati tra i rapper under 25 italiani. L'artista vicentino, classe 1993, ha formulato una riflessione diffusa con una serie di tweet, il cui scopo è evidentemente quello di evidenziare la contraddizione intrinseca nella protesta.

I "cinguettii" del membro dei Machete Crew sono stati successivamente ripresi da numerosi canali di informazione – incluse molte pagine Facebook che abitualmente non si occupano di rap italiano – ricevendo consensi e attestati di stima.

Dopo aver esternato il suo pensiero il rapper, incalzato dalle osservazioni di un utente, ha voluto fare ulteriori precisazioni sulla questione, specificando in maniera netta ed inequivocabile il suo punto di vista.

Queste le sue parole: "Posso essere d'accordo sull'estetica, ma trovare razzismo pure nelle piante è inevitabilmente da idioti".