Ancora una volta, Le Iene hanno fatto centro. Uno scoop sui presunti fondi del Governo a un'associazione che organizza incontri omosessuali a pagamento ha sollevato numerose polemiche. Molti esponenti del mondo della politica hanno chiesto chiarimenti in Parlamento. Il servizio denunciava, in soldoni, l'erogazione di denaro a un'associazione che avrebbe dovuto lottare contro le discriminazioni razziali ma, in realtà, promuoveva incontri gay a pagamento. Insomma, i soldi di Palazzo Chigi sarebbero andati in mano a soggetti che lucrano nel mercato del sesso a pagamento.

Il passo indietro dell'avvocato Spano

Una giornata convulsa, quella di ieri, che ha avuto come epilogo le dimissioni del presidente dell'Unar, l'avvocato Spano. L'Unar è l'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali. La sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi ha ricevuto Spano. Questi, dopo un breve colloquio, ha rassegnato le dimissioni. La Boschi ha precisato che Spano è un grande ed onesto professionista. In virtù dello scoop delle Iene, Palazzo Chigi ha deciso di sospendere il Bando di assegnazione oggetto del servizio delle Iene per svolgere le necessarie indagini. L'onlus Provita ha comunicato che l'associazione tirata in ballo dalle Iene è l'Andoss (Associazione nazionale contro le discriminazioni da orientamento sessuale).

La reazione di molti politici, dopo lo scoop della trasmissione su Italia Uno, è stata furente. Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, ha chiesto l'immediata chiusura dell'Unar. Il M5S, invece, ha parlato di uno 'scenario inquietante', reclamando accurate indagini in merito.

La rabbia dell'Arcigay

Non accetta le critiche, invece, Arcigay.

Il presidente, Gabriele Piazzoni, ha sottolineato che in Italia si starebbe tentando di limitare, ancora una volta, la libertà di associazione per gli omosessuali e non. Piazzoni, senza giri di parole, ha aggiunto che il servizio delle Iene non ha fatto altro che attivare una 'macchina del fango ignobile', tale da alimentare l'omofobia sia dentro che fuori dal Parlamento.