Davanti ai cancelli del Parco zoologico de El Salvador chiuso a lutto, ci sono mazzi di fiori e folla in processione, mamme con bambini, ma anche uomini: tutti a rendere omaggio a Gustavito, l'ippopotamo ucciso brutalmente con mazze e rompighiaccio da ignoti assassini.

Per lui la città a San Salvador si è fermata; di più: l'intera nazione de El Salvador è in lutto, e sui social l'hashtag TodosSomosGustavito testimonia la solidarietà da parte del Paese con il più alto tasso di violenza al mondo verso l'animale ucciso, l'unico esemplare de El Salvador, e il più popolare e benvoluto animale dello zoo della città.

Gustavito, agonia di un animale martire della crudeltà umana

Il povero Gustavito che 13 anni fa era arrivato al parco zoologico nazionale di San Salvador, capitale di El Salvador, dal Guatemala ed era amatissimo da grandi e piccoli. E' stato picchiato a sangue con mazze di ferro e rompighiaccio martedì 21 febbario. I medici l'hanno soccorso e curato, ma alla fine il povero animale per gli ematomi e le lacerazioni riportate non cel'ha fatta.

Anche i ritardi nei soccorsi forse hanno peggiorato le cose: i guardiani si sono accorti che qualcosa non andava solo dopo due giorni d'agonia quando hanno notato che l'ippopotamo non usciva mai dalla piscina del suo recinto né mangiava per il dolore. Un comportamento anomalo che ha spinto l'equipe di veterinari e biologi ad accertarsi delle condizioni dell'animale da vicino.

Ed è stato allora che hanno scoperto che Gustavito aveva ematomi, lacerazioni alla testa e al corpo, era in preda a coliche e dolori addominali.

"Non riusciamo a capire quale possa essere il motivo di questo attacco codardo", ha detto il direttore dello zoo, Vladan Henriquez. Ma al centro di polemiche ora è proprio il parco zoologico, sia perché non ci sarebbe stata sufficiente vigilanza, sia perché da più parti ci si chiede se sia opportuno mantenere ancora in vita queste strutture, zoo e parchi per l'intrattenimento umano a discapito di animali in gabbia e in cattività.

Un caso di Stato, aperta un'inchiesta

Quello di Gustavito è diventato un caso di Stato al punto che la segreteria del ministero della cultura ha diramato comunicati per informare la popolazione sulle condizioni dell'ippopotamo. Poi quando non c'è stato più niente da fare per il povero animale, per far fronte alle proteste della popolazione, il ministero della Giusizia ha aperto un'inchiesta.

In un paese in cui la violenza è all'ordine del giorno, basti pensare che nel 2016 ci sono stati 5278 omicidi, con una media di 14 uccisioni al giorno a opera di bande criminali, il caso di Gustavito ha fatto esplodere la protesta collettiva contro le violenze. Sul caso ora indaga la polizia. Il personale dello zoo ha riferito di aver trovato pezzi di metallo e rocce all'interno del recinto, Sull'animale verrà fatta una necroscopia.

Indignazione sui social

Con l'hastag TodosSomosGustavito che nella formula associa il brutale assasinio dell'ippopotamo alle stragi terroristiche di Parigi e Nizza, gli utenti hanno invaso Twitter in segno di solidarietà e l'indignazione di massa è diventata una vera campagna civica.

Sul Web e sulle pagine Facebook dello zoo, sono comparse vignette commemorative e messaggi di cordoglio, le testimonianze in ricordo, le frasi d'affetto o di scuse. Una le riassume tutte: "Scusaci Gustavito".