Lo scavo del cunicolo esplorativo della Maddalena di Chiomonte, primo passo della Torino – Lione, è stato concluso nelle scorse ore, come ha reso noto la Telt, la società che è incaricata dei lavori.

L'osservatorio sulla Tav ha ribadito che si va avanti e “l'opera è irreversibile”, nonostante in questi anni non poche siano state le proteste degli abitanti della Val Susa, supportati da migliaia di militanti antagonisti e ambientalisti. Come si ricorderà, il picco massimo delle proteste si è raggiunto nell'estate del 2011, con i violenti scontri in valle tra giugno e luglio.

Il primo round di questo lungo braccio di ferro sembra dunque averlo vinto chi sta spingendo perché il progetto venga realizzato.

Le cifre dei No Tav

Sul fronte opposto, però, i militanti No Tav non si arrendono e qualche giorno fa erano tornati a criticare i costi del cunicolo esplorativo: secondo loro, infatti, il tunnel della Maddalena avrebbe dovuto misurare 7,5 chilometri e costare 140 milioni di euro circa. Il costo dell'opera è stato di 173 milioni di euro, circa trenta milioni in più, per non meglio precisate “misure di sicurezza nel cantiere di Chiomonte”. Ma non è solo questo quello che contestano i No Tav, in un'inchiesta apparsa sui portali da loro gestiti. Viene infatti fatto notare come il cunicolo esplorativo sia mezzo chilometro più corto di quanto inizialmente previsto.

Contestati i tempi di realizzazione

In sostanza, dunque, per realizzarlo sono stati spesi più soldi rispetto a quanto preventivato inizialmente per realizzare un tunnel più corto del previsto. Infine, vengono denunciati ritardi sui lavori, iniziati nel 2012: i 7,5 chilometri di cunicolo esplorativo dovevano essere completati a ottobre 2016 e invece si è arrivati a nemmeno sette chilometri soltanto oggi.

Considerando altri sei mesi per una serie di operazioni da effettuare in una fase successiva alla chiusura dei lavori, secondo i No Tav, nel momento in cui l'opera sarà consegnata potrebbero essere passati 2.250 giorni (per una spesa giornaliera di 75mila euro) da quando il cantiere è stato avviato ufficialmente, tra violente proteste, nel luglio 2011.