A un anno dalla strage di Bruxelles, il mondo viene scosso da un altro attentato. Come riporta il Times, il bilancio delle vittime ammonta a 4 morti e 40 feriti, di cui molti in condizioni critiche. Questo è stato il primo attacco terroristico su larga scala in Britannia dal 7 luglio 2005, quando vari uomini vennero coinvolti in attentati kamikaze nei trasporti pubblici di Londra. Benché molti estremisti islamici abbiano definito l'attentato come "benedetto dal signore", nessun membro dell'ISIS ha rivendicato l'attacco, anche se i sospetti sono rivolti verso il califfato, per via della dinamica degli eventi.

Dinamica dell'attentato

Le testate giornalistiche britanniche hanno ricostruito gli eventi, l'attacco terroristico sarebbe durato 5 minuti, una Hyundai nera sarebbe entrata sul ponte di Westminster, dove avrebbe falciato il primo gruppo di pedoni; continuando sulla stessa strada avrebbe investito un altro gruppo di passanti, fra cui alcuni studenti francesi. In seguito avrebbe puntato ad una donna, che si sarebbe gettata nel Tamigi, al momento sappiamo solo che ha riportato ferite gravi. La vettura si sarebbe poi andata a schiantare fuori al Parlamento, ferendo un discreto numero di persone.

L'attentatore si sarebbe poi diretto nel cortile del Parlamento, dove avrebbe pugnalato a morte un poliziotto. L'altra guardia l'avrebbe prontamente ucciso, ma non tanto velocemente da salvare la vita del collega, Keith Palmer di 48 anni. Theresa May ha tenuto a precisare che Londra non si farà soggiogare dal terrore e che le attività quotidiane andranno avanti tranquillamente.

Le bandiere sono a mezz'asta su Downing Street.

Descrizione del terrorista e blitz notturni

L'attentatore di Londra è stato descritto come un uomo sui quarant'anni, dai tratti asiatici. Probabilmente ha agito da solo, come è già successo per altri atti terroristici simili. Come riporta Newsnight della BBC two, il veicolo utilizzato per la strage è stato preso in nolo da un'agenzia di noleggio auto della città.

Come riporta un testimone oculare, la polizia avrebbe condotto un blitz notturno a Birmingham, che si sarebbe concluso con alcuni arresti, ma non abbiamo dettagli in proposito, né sappiamo se sia collegato alla vicenda.

I Social Media

I Social Media si sono scatenati contro il califfato, ma le persone sottolineano il fatto che loro non hanno paura, con l'hastag #wearenotafraid. Dai commenti degli utenti, postati sotto i siti web delle maggiori testate giornalistiche, si può notare come la gente non sia terrorizzata, ma in pena per le povere vittime e le loro famiglie, che per la follia di pochi uomini saranno costretti a portare gravi lutti per tutta la vita. Anche in altri paesi, sui social si esprime cordoglio. Attendiamo altre notizie.