In un'intervista al Giornale, Flavio Briatore da un terrazza a Dubai elenca le sue convinzioni sui giovani italiani e c’è da scommettere che queste non piaceranno a chi dovesse leggerle. L’esordio non è dei migliori. Secondo l’imprenditore, chi vuole lavorare va all’estero, mentre in Italia resta solo chi non ha voglia di “farsi il mazzo”, non sa le lingue e a cui piace solo lamentarsi.

Secondo Briatore, buona parte dei problemi sono dati dal fatto che in Italia si vuole fare l’università a tutti i costi e si rifiutano lavori manuali. Vogliono essere disoccupati con la laurea, quando magari potrebbero diventare ricchi facendo gli idraulici arrivando, secondo le stime esasperate dell’ ex team principal della Benetton Formula 1, ad avere in dieci anni 40 negozi.

Gli italiani? Tutti avvocati sottopagati

Briatore punta il dito sugli avvocati. Afferma che solo a Milano ce ne sono 7000, più che in tutta la Francia, con un guadagno di partenza misero rispetto a chi svolge lavori, come il cameriere a Dubai o a Montecarlo, dove arrivano a netti di 6000 – 7000 euro ed hanno anche alloggio pagato, il tutto con una retribuzione minima fissa di 2000 euro al mese. Altra categoria è quella del cuoco, che secondo il Donald Trump italico ieri era visto come un lavoro da snobbare, mentre oggi con l’ emersione dei vari master chef è un lavoro di nicchia ambito e remunerativo. Per Briatore, è solo una questione di olio di gomito e aver voglia di soffrire.

I politici? Dovrebbero essere meno e più preparati

L'imprenditore piemontese però se la prende anche con la politica e la mentalità italiana. Secondo lui, ad esempio, i politici dovrebbero essere meno e molto più preparati, mentre oggi alcuni sono scandalosi. Vede le tassazioni delle pensioni più alte come una inutile caccia alle streghe, che non risolve i problemi delle aziende che chiudono e delle famiglie povere.

Il padrone del Billionaire chiude, vedendo come scellerati i cambi ai vari vertici societari di importanti aziende italiane come Poste e Finmeccanica. Afferma infatti che “si allontana chi ha fatto bene e si premia chi ha fatto male”. Un'ultima battuta anche su Renzi. Per Briatore lui, come anche berlusconi, ha provato a cambiare le cose. Ma una persona sola non basta e in Italia è difficile cambiare, perché ci sono tante idee che alla fine rimangono sempre tali.