operazione London Bridge. Questo il nome che è stato dato a quel complesso di direttive cui il Paese dovrà attenersi una volta che la regina Elisabetta non ci sarà più. Ed è proprio il giornale inglese The Guardian ad aver ottenuto una copia del dossier, fino a poco tempo fa sigillato da una segretezza quantomai opportuna. Le norme comportamentali contenute all'interno dei documenti nascono da una complessa procedura studiata in ogni minimo particolare sin dagli Anni '60. Il piano coinvolgerà diverse componenti direttive della Gran Bretagna: corpo diplomatico, governo, la famiglia reale (ovviamente), le forze armate e la BBC.

La prima persona che verrà a conoscenza del funesto evento sarà il primo ministro inglese, Theresa May. Questa verrà intercettata da una telefonata. Un funzionario (presumibilmente Sir Christopher Geidt, segretario privato della regina) pronuncerà le seguenti parole: "London Bridge is down". Quello rappresenterà il segnale in codice per indicare l'avvenuta dipartita della Regina Elisabetta.

Il simbolo della tenacia

I suoi 65 anni di regno, il più longevo di tutta la storia inglese, non sembrano mai esserle pesati in maniera eccessiva. Una donna dal carattere forte, fermo e risoluto. Veste una delle corone più importanti del mondo, ma ha agito sempre con sicurezza e tranquillità. Ha avuto continui incontri diplomatici con eminenti personalità governative, tra cui addirittura 12 presidenti degli Stati Uniti, senza mai battere ciglio.

Elisabetta compirà 91 anni il prossimo aprile, e non rinuncia alle sue passeggiate a cavallo. Tuttavia, il tempo passa per tutti, e il popolo inglese, in una fase tanto delicata quanto quella che sta vivendo adesso, necessita di certezze. E, proprio per questo, il governo britannico ha predisposto un piano accurato per affrontare la situazione una volta che la regina non ci sarà più.

Operazione London Bridge

Dopo aver informato il primo ministro inglese, dall'unità di crisi del ministero degli Esteri britannico partirà un messaggio che informerà dell'accaduto i governi del Commonwealth di cui la regina è capo di Stato. Poi sarà la volta dei primi ministri stranieri e dei diversi diplomatici. E, infine, l'agenzia di stampa britannica Press Association informerà il resto del mondo.

Sul cancello di Buckingham Palace verrà affisso un avviso. Il sito web reale comunicherà la notizia col medesimo messaggio su sfondo nero. Le radio commerciali daranno la linea ai giornali radio. La BBC irromperà in televisione con un notiziario straordinario a reti unificate, con i giornalisti che indosseranno per l'occasione abiti neri e cravatte nere. I funerali della regina verranno supervisionati dal duca di Norfolk (la sua famiglia sovrintende le esequie reali dal 1672). Carlo sarà proclamato re alle 11 del giorno dopo a St. James's Palace. Da Hyde Park risuoneranno poi quarantuno salve di cannone. Il corpo di Elisabetta verrà poi esposto nella camera ardente di Westminster Hall, prima di essere seppellito.