Alfredo Romeo, a me sconosciuto e ora in carcere, parla di me diffamandomi: ho dato mandato all'avv. Enzo Musco di tutelare mia onorabilità”. È questo il contenuto del breve post, pubblicato sulla sua pagina Facebook da ignazio marino oggi, 4 marzo, verso le 14.00. Anche se non è ancora chiaro il contenuto delle rivelazioni di Romeo, il predecessore di Virginia Raggi in Campidoglio, parentesi Tronca esclusa, si lamenta del fatto che l’imprenditore campano, arrestato per corruzione nell’ambito dell’inchiesta Consip, riesca a far filtrare la sua voce tramite il suo avvocato al fine di diffamarlo.

A proposito di fuga di notizie su un’inchiesta scottante che coinvolge il ministro Lotti e la famiglia Renzi, proprio oggi la Procura di Roma ha disposto la revoca delle indagini, affidate fino a questo momento al Nucleo Operativo Ecologico (NOE), per assegnarle al Nucleo Investigativo di Roma dell’Arma dei Carabinieri.

Il post di Marino

“Gli accertamenti fin qui espletati - scrive in una nota ufficiale la procura capitolina - hanno evidenziato che le indagini del procedimento a carico di Alfredo Romeo ed altri sui fatti (poi) di competenza di questa Procura sono state oggetto di ripetute rivelazioni di notizie coperte da segreto, sia verso gli indagati o comunque verso persone coinvolte a vario titolo, sia nei confronti degli organi di informazione”.

A destare preoccupazione sono diversi episodi verificatisi nel corso dell’inchiesta. Il primo è la fuga di notizie che ha permesso ai funzionari Consip di bonificare i propri uffici dalle microspie piazzate dagli inquirenti. Per il reato di rivelazione di segreto di indagine sono indagati Luca Lotti, il suo amico Filippo Vannoni e gli alti ufficiali dei cc Tullio Del Sette ed Emanuele Saltalamacchia.

È di oggi, invece, la notizia, che fu l’autista di Tiziano Renzi, ‘Billi’, ad avvertire il faccendiere Carlo Russo di non telefonare più al “babbo”. Poche ore prima, proprio il babbo di Matteo aveva fatto 600 km in auto, dalla Toscana all’aeroporto di Fiumicino e ritorno, per incontrare un misterioso personaggio non ancora identificato.

La gola profonda che lo avvertì di essere intercettato? Peccato che nessuno dei due si fosse accorto che Renzi senior era anche pedinato.

L’ultimo uccellino a cinguettare quando non doveva è stato Alfredo Romeo. Dal carcere romano di Regina Coeli, dove è detenuto in attesa dell’interrogatorio fissato per lunedì prossimo, l’imprenditore ha fatto sapere che “non è vero nulla, sono vittima di una strumentalizzazione che mi sembra solo la conseguenza di un’aspra contesa di natura politica”. Strategia difensiva chiara: negare tutto e scaricare eventuali colpe su altri. Marino compreso?