Arriva la convalida del fermo per Mario Castagnacci e Paolo Palmisani, i due ragazzi accusati di aver massacrato di botte Emanuele Morganti. Durante l'interrogatorio di oggi non sono emerse tanti dettagli sulla vicenda del Delitto di Alatri. Paolo Palmisani si è avvalso della facoltà di non rispondere, mentre Mario Castellacci ha negato un suo eventuale coinvolgimento nel pestaggio: a quanto pare era presente nella piazza ma non ha partecipato all'aggressione del giovane Emanuele.

L’accusa formulata dalla procura di Frosinone è quella di omicidio volontario aggravato dai futili motivi: al momento però è stato solamente convalidato il fermo dal Gip di Roma Anna Maria Gavoni.

Delitto di Alatri, la salma verrà trasportata nel paese del frusinate

La salma di Emanuele oggi verrà trasportata ad Alatri: un paese che si prepara ad accogliere una giovane vittima innocente. Sono state tante le iniziative, tra cui la fiaccolata in suo onore per chiedere che venga fatta giustizia. Pene esemplari e una rabbia che ha attraversato l'intera comunità.

Intanto dall' autopsia sono emersi nuovi particolari su come Emanuele abbia subito la ferita mortale: il giovane ragazzo è stato colpito con un manganello o con una chiave a stella. Dalle parole del medico legale Saverio Potenza, le ferite sono state inferte da un corpo contundente.

Una vicenda ancora poco chiara

Oltre l'autopsia, le autorità competenti stanno cercando di capire cosa sia realmente accaduto sia all'interno del locale che all'esterno.

Sono indagati anche i buttafuori del circolo Mirò: secondo le testimonianze dei presenti anche gli addetti alla sicurezza avrebbero preso parte al pestaggio del giovane di Alatri.

Un delitto che ha sicuramente scioccato l'intera popolazione. Tutta la comunità chiede giustizia per Emanuele, che ha dovuto subire un pestaggio per futili motivi.

Si chiedono pene esemplari, in modo tale da dare un monito a questa ondata di violenza.

Intanto i due sono stati trasportati nel carcere di Regina Coeli ma sono stati messi in isolamento, per evitare ritorsioni da parte degli altri detenuti. La ferocia con cui sarebbe avvenuto l'omicidio, senza dimenticare anche il fermo del giorno precedente per via del possesso di droga da parte di Castagnacci (inspiegabilmente l'arresto non è stato confermato e il giorno dopo è avvenuto il pestaggio di Emanuele), non va giù a nessuno. E intanto si leva a gran voce un grido di disperazione per far luce sulla terribile vicenda.