L'ordinanza era in vigore già dallo scorso 11 agosto, ma finora non era mai stata applicata. Stiamo parlando di quanto avvenuto il 20 marzo a Ventimiglia (Imperia) dove tre volontari di un'associazione umanitaria di nazionalità francese sono stati denunciati e multati per aver contravvenuto a un'ordinanza del sindaco della cittadina, Enrico Ioculano del PD, che vieta espressamente "di somministrare cibo senza autorizzazione ai migranti". I tre attivisti dell'associazione “Roya Citoyenne”, sono stati portati in Commissariato e denunciati dalla Polizia per violazione dell'articolo 650 del Codice Penale, ossia quello relativo all'inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità.

Denunciati per aver dato del cibo ai migranti

I tre attivisti francesi non hanno voluto di firmare il verbale della Polizia, affermando di non comprendere l’italiano e temendo di poter avere ulteriori ripercussioni negative. Poche ore dopo i tre sono stati rilasciati e sono potuti rientrare in Francia.

Il fatto è stato reso noto nelle scorse ore da parte dell'associazione Antigone, che tramite Patrizio Gonella ha dichiarato: "Siamo di fronte al capovolgimento di ogni logica. Utilizzare il diritto per colpire e punire episodi di solidarietà non può avere e trovare alcuna giustificazione". Mentre Riccardo Noury di Amnesty International ha aggiunto: “Questa sanzione non è che l’ennesimo segnale dell’avvio, anche in Italia, di un allarmante processo di criminalizzazione della solidarietà", il quale ha aggiunto che tutto ciò potrebbe "avere un effetto raggelante nei confronti di chi intende manifestare solidarietà nel modo più pratico e semplice possibile, con l’effetto paradossale di andare a colpire chi si assume la responsabilità di colmare le gravi lacune lasciate dalle istituzioni”.

Una delle motivazioni addotte dall'Amministrazione Comunale della cittadina ligure, in estate ai tempi dell'emissione dell'ordinanza in oggetto, stava nelle proteste degli abitanti di Ventimiglia per la sporcizia e i problemi igienici conseguenti che erano stati riscontrati proprio dopo la somministrazione di pasti da parte di persone giunte in città per aiutare i migranti, appunto in quella che è la località di confine fra Italia e Francia.

Ma adesso, dopo che per la prima volta in Italia è scattato un provvedimento formale ai danni di qualcuno "accusato" di aver fatto un gesto di solidarietà come sfamare dei migranti, si annunciano numerose polemiche politiche e non solo.