Una mamma scimpanzè che pulisce i denti del figlio da poco morto: un comportamento inusuale e sorprendente scoperto grazie a eccezionali immagini catturate dall'attento studio di un gruppo di ricercatori. Immagini che raccontano una speciale sensibilità animale verso i propri defunti, e aprono nuovi scenari sul loro approccio alla Morte.

La mamma scimpanzè pulisce i denti del figlio morto

La ricerca è stata condotta sul campo, in Africa, nello Zambia, da un gruppo di ricercatori dell'università britannica di St. Andrews, guidati dallo studioso dei comportamenti rituali nelle comunità di scimpanzè, Edwin van Leeuwen, e pubblicata sulla rivista Scientific Reports.

Le immagini del documentario girato dal gruppo di ricercatori mostrano un clan di scimpanzè radunati intorno al corpo di un piccolo esemplare morto.

Alcuni animali hanno una reazione violenta di rabbia, come se rifiutassero la morte del piccolo. Non appena la mamma scimpanzè resta da sola con il figlio morto e un altro vivo accanto a lei, la telecamera fissa l'immagine di lei che usa un filo d'erba per pulire i denti del piccolo. Perché lo fa? Sembrerebbe trattarsi di un rito di preparazione per comporre i propri morti prima della sepoltura, o comunque prima della definitiva separazione. O potrebbe essere un comportamento che racconta un legame affettivo che sopravvive alla morte.

Uno stato apparente di lutto è stato riscontrato anche in gorilla, elefanti, delfini, gazze e altri animali.

Ma non è ancora chiaro come realmente gli animali percepiscano la morte. Molti studiosi dubitano che gli animali abbiano una reale consapevolezza della morte.

Scienziati divisi: compassione negli animali o nostra volontà di umanizzarli?

Sull'approccio alla morte da parte degli animali, la comunità scientifica è divisa. C'è chi come Edwin van Leeuwen che ha condotto il gruppo di ricerca in Zambia e fatto le riprese, sostiene che l'uomo non sia l'unica specie capace di compassione e che osservare i comportamenti degli scimpanzè ci aiuti a capire le origini evolutive dei nostri riti sepolcrali.

I legami sociali sarebbero di una tale forza da continuare anche dopo la morte di un componente del gruppo.

Viceversa, c'è chi ritiene si debba essere cauti a parlare di una coscienza della morte da parte degli animali: potrebbe trattarsi di semplice curiosità verso un corpo inanimato di un proprio simile. E che quindi non si possa arrivare a una risposta certa sul reale grado di consapevolezza di un animale dela morte.

Lo sostiene Maurizio Casiraghi, docente di Zoologia all'università di Milano Bicocca. Che ci siano comportamenti sbalorditivi in natura come anche negli zoo e nelle riserve, è vero: Casiraghi cita il caso della giraffa che ha vegliato per 4 giorni il figlio morto, o degli scimpanzè che hanno voluto toccare il cadavere di un compagno come per rendergli omaggio. Ma attenzione, è l'invito dello scienziato, alla nostra strumentalizzazione dei fatti che ci porta a voler vedere qualcosa di più e oltre, insomma a cercare di umanizzare gli animali. Vizio a cui non ci sottraiamo quasi mai.