Le Nazioni Unite hanno denunciato l'uso di armi chimiche sui civili della città irachena di Mosul che in questi giorni è al centro di un'aspra battaglia per la sua riconquista: molti quartieri sono già stati liberati, mentre altri sono ancora sotto il controllo del sedicente Stato islamico. L'ospedale della città curda di Erbil, che si trova poco lontano da Mosul, ha fatto sapere di avere ricoverato negli ultimi giorni almeno 12 persone che lamentavano i classici sintomi dovuti alla sovraesposizione ad agenti chimici nocivi ed altamente irritanti per la pelle e gli occhi.

La denuncia della Croce Rossa Internazionale

La Croce Rossa Internazionale sta monitorando molto attentamente la situazione a Mosul e ha fatto sapere che parecchi pazienti ricoverati nell'ospedale di Erbil e nei presidi sanitari da campo allestiti nei campi profughi hanno dichiarato di avere assistito in prima persona al lancio di bombe contenenti agenti chimici.

La responsabile della Croce Rossa Internazionale per l'Iraq Sara Al-Zawqari ha detto in una intervista all'emittente Euronews: "Dal primo giorno di marzo l'ospedale in cui lavora la nostra equipe di medici e chirurghi ha trattato almeno 15 persone che mostravano i sintomi di diversi tipi di esposizione ad agenti chimici: dalle piaghe alle intossicazioni, dal vomito alle irritazioni di pelle e occhi".

La pericolosità delle armi chimiche

Le armi chimiche sono considerate le più pericolose proprio perché contengono sostanze molto tossiche e velenose che se vengono in contatto con il corpo umano causano gravi danni alla pelle e agli occhi, e poi si diffondono anche negli organi interni con effetti devastanti per la salute. L'uso di questo tipo di armi è assolutamente vietato da molte convenzioni internazionali e viene considerato dalle Nazioni Unite e da tutte le organizzazioni umanitarie un crimine di guerra; i civili che riportano gravi danni in caso di attacco chimico sono le donne e i bambini.

Esodo di massa

Dalla città di Mosul in migliaia stanno scappando alla disperata ricerca di un posto sicuro in cui ricominciare una nuova vita: secondo l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni sarebbero almeno 200.000 le persone in fuga dirette nei campi profughi allestiti nella parte curda dell'Iraq.

Solo nelle ultime due settimane sono almeno 45.000 i civili che sono scappati da Mosul e un uomo ha raccontato: "L'esercito ci ha detto di avere informazioni certe che l'ISIS ci avrebbe attaccati con armi chimiche. Allora siamo dovuti scappare il più velocemente possibile lasciando le nostre case, i soldi, tutto quello che avevamo".