L'attacco terroristico sul ponte di Westminster, nel primo pomeriggio di mercoledì 22 Marzo, ha scosso la città di Londra e l'intero Regno Unito. Oltre 40 le persone coinvolte, tra le quali 5 vittime: 3 sono i civili, una è l'agente di polizia Keith Palmer e l'ultima lo stesso attentatore, poi identificato come Khalid Masood. Scotland Yard sta ricostruendo in queste ore il background del terrorista, mentre la piazza del Parlamento è ancora preclusa a mezzi e persone. Nel frattempo, dopo il cordoglio, Londra cerca di riprendere con la vita di tutti i giorni, seguendo l'incoraggiamento del sindaco Sadiq Khan e delle istituzioni.

Inoltre, è di poche ore fa la notizia di ulteriori arresti avvenuti nella notte: dopo il raid tra mercoledì e giovedì a Birmingham, nel quale 8 persone sono state catturate dagli inquirenti, altri due sono i fermi scattati nella metropoli.

Chi era l'attentatore Khalid Masood

In queste ultime ore, quando gli arresti complessivi raggiungono quota dieci, si inizia ad avere un'idea più chiara su chi fosse Khalid Masood, l'attentatore di mercoledì che è poi stato abbattuto dagli spari della polizia. Masood, cinquantaduenne convertito all'Islam, è in realtà nato a Kent, zona a sudest di Londra, sotto il nome di Adrian Russell Ajao. L'uomo era già noto alle autorità per crimini a mano armata, dei quali è stato individuato come colpevole nel 2003.

Stando alle dichiarazioni di Mark Rowley, capo dell'unità antiterrorismo di Scotland Yard, l'attentatore ha accumulato una serie di crimini sotto false identità, per poi rivolgere la propria attenzione al terrorismo internazionale. Molti sono gli aspetti ancora della vita di Masood che ancora rimangono oscuri, tra i quali la motivazione che abbia condotto l'uomo a commettere l'attacco di mercoledì.

Londra va avanti: Veglia di preghiera e ritorno alla normalità

Già a partire dalle prime ore dopo l'attentato, i Londinesi hanno cercato di non perdersi d'animo. Nei quartieri distanti dal centro, l'attività dei mezzi pubblici e degli uffici ha proseguito incessante, continuando regolarmente anche il mattino successivo. La metro di Westminster ha riaperto la mattina di giovedì, mentre il resto dei trasporti di terra è potuto tornare a circolare regolarmente appena le strade sono state rese accessibili.

Molto meno consistente, invece, l'afflusso di persone tra le vie del centro, tra il Parlamento e Trafalgar square chiuse a buona parte del traffico (bus e taxi esclusi). Il clima di cordoglio è stato concentrato nel corso della Veglia di preghiera organizzata per giovedì 23 Marzo, alle 18, nella Piazza di Trafalgar. Qui, centinaia di persone si sono radunate, cittadini e non, portando con sé bandiere e striscioni. “La nostra risposta a questo attacco contro la nostra città, contro il nostro stile di vita, contro i nostri valori condivisi mostra al mondo cosa significa essere un Londoner", ha dichiarato il sindaco Sadiq Khan, come ultimo intervento a chiusura della commemorazione.