Mercoledì 8 marzo, in collegamento video dal carcere friulano di Tolmezzo con l’aula bunker del carcere romano di Rebibbia, Salvatore Buzzi ha deposto nel processo Mafia Capitale. L’ex ras delle cooperative rosse, ora accusato di associazione mafiosa insieme al ‘cecato’ Massimo Carminati, si è meritato con le sue dichiarazioni l’onore delle armi, espresso da Carminati con il tipico saluto fascista del braccio teso. Ma cosa ha detto il Rosso per fare così felice il Nero? “Carminati era un amico, ma lui nelle mie cooperative non contava nulla”, è questo uno dei passaggi che sminuiscono il ruolo del presunto capo del Mondo di Mezzo, detenuto al 41bis nel carcere di Parma, nell’inchiesta Mafia Capitale.

Saluto romano fatto contemporaneamente anche dal suo braccio destro, Riccardo Brugia (detenuto a Terni), in risposta alla frase ironica pronunciata dall’amico Buzzi: “Eravamo la Terza Internazionale più Carminati”.

Buzzi lancia messaggi dal carcere?

L’episodio del saluto romano, riportato dal Fatto Quotidiano, ma non dagli altri organi di stampa, è indicativo del rapporto ancora molto stretto stretto dalle due metà del Mondo di Mezzo. Il Fatto racconta anche di una “esultanza da stadio” a cui si è abbandonato Carminati dopo aver reso onore a Buzzi, prendendosi, di fatto, gioco della presidente del tribunale Rosanna Ianniello. Il Rosso, che pare lanciare messaggi in codice, parla con trasporto della cooperativa 29 giugno.

“Eravamo un sistema perfetto, il fiore all’occhiello di Legacoop”, afferma, mentre Massimo Carminati, secondo lui “non contava niente”.

Buzzi, laureato in carcere mentre era detenuto per omicidio, si lascia poi andare ad un paragone artistico tra la Procura di Roma e lo scultore Filippo Brunelleschi il quale “con la prospettiva fa apparire grandi le cose piccole”.

Insomma, colui che, sono parole sue, ‘con gli immigrati fa più soldi che col traffico di droga’, parla del fascista Carminati come di un “amico” del quale non rinnega l’amicizia anche se, ribadisce per chi non avesse ancora capito il messaggio, “lui nelle mie cooperative non contava nulla”. Spiega, infatti, che gli appalti ottenuti insieme al Nero rappresentano solo “il 3% del volume d’affari complessivo delle coop” mentre, al contrario, “la storia delle mie cooperative è una storia gloriosa”.