In Europa si sta innalzando lo 'smart fence', il muro intelligente secondo le espressioni coniate dalla propaganda governativa ungherese. La costruzione è iniziata il 1 marzo e al lavoro ci sono detenuti. Intelligente perché in grado di rilevare se qualcuno si avvicina attraverso propri sensori di movimento, telecamere per la visione notturna e rilevatori di calore. All'occorrenza la barriera rilascia scariche elettriche se toccata.

Tempi di muri, di ritorno ai nazionalismi fanatici, di protezionismi e protezioni in forme di macroscopiche barriere e nuove cortine di ferro.

A ciascuno il suo: il Trump d'Europa, Vicktor Orban, primo ministro d'Ungheria a capo di un governo di destra, in ottemperanza alla linea governativa del suo Paese, sta facendo realizzare in funzione antimigranti un secondo anello di recinzione al confine con la Serbia che si trova nel mezzo della rotta balcanica che collega i paesi orientali con l'Europa occidentale. Una politica pienamente in sintonia con i programmi in corso dell'amministrazione Trump e che di certo condivide anche Marine Le Pen, candidata nelle presidenziali francesi in corso.

Ungheria, la doppia barriera antimigranti che piace a Trump

Sintonia di vedute e di intenti tra Orban, che approva ciecamente la politica di Trump ed è un entusiasta sostenitore del muro al confine tra Usa e Messico che si farà molto presto, e lo stesso presidente Usa.

Lo stesso cavallo di battaglia unisceTrump, che da presidente eletto si appresta a realizzarlo, e Orban che in vista delle elezioni 2018 cerca la riconferma. L'Ungheria dunque va avanti, ribadisce la sua politica di sbarramento alle migrazioni e lo fa rafforzando barriere già esistenti.

Così ad esempio nel villaggio di Gara che è all'estremità del Paese, proprio al confine con la Serbia, pattuglie della polizia vigilano sui lavori in corso di fortificazione per realizzare il secondo anello protettivo contro le ondate di migranti.

Al lavoro ci sono detenuti delle carceri ungheresi che devono realizzare la barriera lungo 150 chilometri usando circa 3 mila pilastri di 4 metri e mezzo d'altezza. Per completare l'opera, è in costruzione un centro di detenzione al valico di Roszke per rifugiati e migranti che cerchino d'entrare in Ungheria. E quelli in attesa di processo dovranno stare nei cointainers in costruzione in grado di ospitare 300 persone.

L'infrastruttura vuole prevenire e bloccare una nuova ondata di arrivi previsti in primavera e in estate. Secondo stime tedesche ci sono circa 6 milioni di persone in attesa di entrare in Unione Europea. La nuova recinzione vuole impedire l'accesso soprattutto a centinaia di migliaia di migranti in arrivo dalla Siria.

Nel 2015, è stata realizzata una prima barriera con filo spinato al confine con la Serbia, pattugliata giorno e notte da 3500 poliziotti con cani che lasciano segni evidenti su chi tenti di entrare, e un'altra al confine con la Croazia. A nulla sono valse le proteste dei paesi europei nel 2015 e oggi. Dal punto di vista dei trafficanti di profughi, il nuovo muro non ha fermato il passaggio delle persone, ma ha fatto solo aumentare i prezzi.

Trump, in cerca di idee per il muro di 3200 chilometri al confine con il Messico

Chissà che questa 'smart fence' non sia l'idea che Trump va cercando. Già perché il muro di rafforzamento del confine già esistente con il Messico, ma solo a tratti, si farà, e anzi il presidente chiede un'accelerazione dei tempi. Solo che si cercano idee originali per realizzarlo, evidentemente con tutti i 'dissuasori' possibili e immaginabili.

L'agenzia per la dogana e la protezione dei confini Usa, ha annunciato che a partire da questi giorni accetterà proposte e idee per progettare la barriera; idee che saranno poi valutate e selezionate il 20 marzo, mentre il 24 marzo le compagnie prescelte dovranno definire i costi dell'immensa infrastruttura alla quale sopraintende il dipartimento per la Homeland Security. A inizio aprile, al via le decisioni operative e non sarà uno scherzo.