Da un medico, proprio in ragione della delicatezza di questa professione, ci si aspetterebbe che oltre ad essere competente nella sua materia, abbia anche doti umane che gli permettano di rapportarsi al paziente senza mai dimenticare che dietro la malattia c'è sempre un uomo che soffre ed è sempre a quest'ultimo che si deve rivolgere. Il caso di cui ci accingiamo a raccontarvi purtroppo dimostra che non sempre i medici tengono fede al giuramento di Ippocrate.

Il primario del reparto di ortopedia e traumatologia dell'ospedale Gaetano Pini di Milano dovrà rispondere dell'accusa di corruzione, turbativa d'asta e lesioni.

L'uomo è agli arresti domiciliari. Stando a quanto è emerso dalle indagini condotte dalla Guardia di Finanza, il primario avrebbe sponsorizzato l'acquisto da parte dell'ospedale di protesi prodotte da due multinazionali, ed in cambio sarebbe stato ospitato in importanti programmi tv nazionali, ed avrebbe ricevuto bonifici e pagamento di cene ed altre utilità materiali estese anche ai suoi familiari.

L'accusa dei giudici

Tuttavia dalle indagini emergerebbero scenari ancora più inquietanti. La Procura di Milano avrebbe chiesto il carcere per il primario per tre casi di lesioni su pazienti. Tuttavia nell'ordinanza del giudice per le indagini preliminari si legge che: "allo stato attuale delle indagini, non possono ritenersi sussistenti i gravi indizi di colpevolezza" riguardo a queste presunte lesioni, pertanto è necessario procedere ad ulteriori accertamenti.

Tuttavia nel corso delle intercettazioni telefoniche, l'ortopedico al telefono avrebbe fatto alcune affermazioni a proposito di un suo intervento realizzato su una paziente anziana allo scopo di 'allenarsi'. In particolare, stando sempre a quanto riportato nell'ordinanza, nel corso di una intercettazione telefonica del 22 marzo 2016 il medico così si sarebbe espresso: "Eh l'ho rotto....gli ho fatto la via d'accesso bikini..per allenarmi..oggi ho fatto una vecchietta per allenarmi no!".

Il primario avrebbe quindi provocato la rottura del femore a un'anziana paziente operata nel pubblico per poi rioperarla in vista di "un intervento privato". Tuttavia va sottolineato che al momento i reati di cui deve rispondere riguardano la corruzione e la turbativa d'asta.