Hanno iniziato a radunarsi dalle prime ore del mattino gli attivisti no tap davanti ai cancelli del cantiere di San Foca, tra loro anche sindaci e amministratori locali. La notizia era nell'aria da giorni, e proprio oggi 28 marzo sono iniziati i primi lavori per la realizzazione del gasdotto, con i primi espianti degli ulivi anche secolari.

Scontri e cariche tra polizia e manifestanti

I lavori per la realizzazione del gasdotto pugliese erano già iniziati tempo fa, sospesi per le pressioni dei comitati locali che insieme ai sindaci avevano chiesto un confronto con il Governo.

La questione ambientale è di primaria importanza nella realizzazione del gasdotto, gli attivisti NO TAP chiedono infatti di salvaguardare gli ulivi e territorio patrimonio di tutta l'Italia.

La polizia intervenuta in forze sin dall'alba con circa 300 agenti in tenuta antisommossa è stata decisa nell'intervenire per la liberazione dei cancelli, spintoni prima e cariche e manganellate dopo, anche verso sindaci e amministratori.

L'attività degli operai delle aziende appaltanti sono così potuti intervenire con i primi lavori, estirpando gli ulivi e portandoli fuori dal cantiere con camion scortati dalla polizia.

Il bilancio è lieve ma i momenti di tensioni sono stati molti nella mattinata tumultuosa nella tranquilla San Foca, perla del Salento e rinomata località turistica.

Alcuni manifestanti sono stati manganellati violentemente dalla polizia, che ha innescato un lancio di sassi verso le forze dell'ordine.

Verso l'ora di pranzo gli animi si sono calmati ma le polemiche no, La Repubblica riporta le dichiarazioni di alcuni politici locali che lamentano una gestione scellerata dell'ordine pubblico: "Siamo stati caricati" ha dichiarato il sindaco di Melendugno, Marco Potì alla testata, e il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle Cristian Casili pubblica foto e video degli scontri sul proprio profilo facebook, parlando di dittatura.

Il Presidente della Regione Emiliano ha invece dichiarato che impugnerà per contestate il decreto del Ministero dell'Ambiente che ha dato il via libera ai lavori e all'intervento delle forze dell'ordine.