Una maestra di un asilo comunale nella periferia di Milano è stata rinviata a giudizio con l'accusa di abuso dei mezzi di correzione, lesioni personali e maltrattamenti. L'insegnante 51enne avrebbe preso a schiaffi e dato spintoni ai piccoli, causandogli anche "striature rosse sul collo". La struttura scolastica è ubicata a Maciachini, area periferica del capoluogo lombardo. Le indagini sono partite l'anno scorso, dopo la segnalazione di un'altra educatrice. Questa si era rivolta dapprima alla dirigente scolastica, sporgendo in un secondo momento denuncia per maltrattamenti.

I piccoli maltrattati sarebbero sette, di età compresa fra i 3 e i 6 anni.

La visita del medico del lavoro

Un'altra storia di abusi e violenze, dunque, all'interno di un asilo comunale. Una maestra avrebbe più volte schiaffeggiato e strattonato i suoi alunni in classe. Ad inchiodarla sono state le telecamere di sorveglianza, installate nei locali scolastici dagli investigatori. L'insegnante è stata immediatamente sospesa dal servizio, in attesa della chiusura della vicenda giudiziaria. Gli abusi risalirebbero al febbraio dell'anno scorso. Determinante è stata la denuncia di una collega della maestra.

Grazie agli accertamenti effettuati dalle forze dell'ordine, è stato possibile avere conferma degli abusi perpetrati dalla donna.

Subito dopo l'avvio delle indagini, la maestra decise di restare a casa, mettendosi in malattia, probabilmente perché si era accorta delle telecamere installate in classe. Per verificare le condizioni di salute della donna, il Comune le impose di sottoporsi ad una visita del medico del lavoro. In seguito alla visita, l'insegnante risultò idonea al servizio.

In passato avrebbe avuto problemi con l'alcol

Sarebbe dunque una maestra decisamente aggressiva sul lavoro, quella che recentemente è stata sospesa dal servizio a Milano. Sette bimbi sarebbero stati umiliati e schiaffeggiati in aula. Sembra che la 51enne abbia avuto problemi con l'alcol, causati da un contesto familiare difficile.

Nonostante ciò, alla fine dell'anno scorso, il medico del lavoro la reputò idonea al servizio. Il Comune però, decise di trasferirla in un altro asilo, affiancandola ad una collega. Le indagini sono state condotte dagli agenti della Polizia locale, diretti dalla sezione della Procura per i reati contro i "soggetti deboli".