A sorpresa, dopo essere stato per intere settimane sulla graticola, si è dimesso il “numero uno” dell’associazione anddos. marco canale ha deciso di abbandonare il ruolo di massimo dirigente, proprio per tutelare l’immagine dell’associazione dopo il servizio andato in onda su Italia 1 nel corso della trasmissione “Le Iene”. La scelta dell’ormai ex presidente è legata ad una delle ultime puntate dedicate al “caso” Unar-Anddos dalla trasmissione diretta da Antonio Ricci. L’inviato di Mediaset intervista una mamma che lancia pesanti accuse nei riguardi della sauna di cui lo stesso Canale è proprietario.

Secondo la signora, Canale si sarebbe rifiutato di dare seguito alla segnalazione di una presunta violenza avvenuta ai danni di un associato del circolo culturale.

Il perché delle dimissioni

Con un’accusa così pesante e con le conseguenze che ci potrebbero essere, le dimissioni erano nell’aria già qualche giorno prima che venissero formalizzate. A questo punto, il massimo rappresentate di Anddos, associazione che difende i diritti delle persone lgbt nata solo nel 2012 e cresciuta rapidamente, ha deciso di scrivere un breve comunicato stampa. “Tutte le accuse infondate che hanno colpito Anddos nell’ultimo periodo - dichiara Canale - inevitabilmente rischiano di inficiare gli sforzi che la nostra associazione dedica alla tutela, all’accoglienza e all’assistenza degli omosessuali, donne o uomini non importa, che portiamo avanti dal 2012.

Questo è il motivo che mi porta a fare un passo indietro per salvare quanto di buono è stato fatto fino ad ora e per non inficiare tutto ciò che si può ancora fare”.

Messaggi di solidarietà

A parere di Marco Canale, l’attacco della trasmissione televisiva “Le Iene” avrebbe un carattere persecutorio nei suoi confronti. Indipendentemente da questo, che probabilmente rappresenta il punto di partenza per una vertenza giudiziaria anche in sede civile, l’intero direttivo dell’associazione ha espresso la massima solidarietà nei confronti del presidente uscente (ma non ha rifiutato le dimissioni).

“Non riusciamo a credere a tutto quello che sta accadendo ai danni della nostra associazione culturale - hanno dichiarato i membri dell’ufficio di presidenza Anddos – e siamo ancora più sconcertati da questo immotivato accanimento nei confronti di Marco Canale, persona sulla quale non abbiamo alcun dubbio. Ci teniamo a precisare che l’Anddos lo ringrazia per il lavoro di coordinamento svolto con entusiasmo e abnegazione.

Inoltre, ci auguriamo che il suo gesto non sia inutile, proprio in nome delle battaglie che abbiamo contribuito a portare avanti insieme a tutto il movimento lgbt italiano”.

Lo “spettro” dell’Unar

Subito dopo i primi servizi di approfondimento dedicati dalla trasmissione di Italia 1, l’Anddos aveva provveduto a sporgere querela contro “Le Iene” e contro un circolo (ora non è più affiliato) che è accusato di aver effettuato senza autorizzazione l’accesso al database nazionale per impossessarsi dei dati personali di Francesco Spano, l’ex direttore dell’Unar che si è dimesso proprio in seguito a questa vicenda, dopo essere stato accusato di un gravissimo conflitto di interessi. Cioè di avere destinato fondi pubblici ad un circolo associato Anddos dove risultava iscritto.

Dopo la prima puntata dell’inchiesta de “Le Iene”, i fondi previsti dal bando erano stati immediatamente sospesi e risultano ancora bloccati, visto che la procedura nei confronti dell’associazione lgbt non si è conclusa.