Da due anni l'Europa vive nel terrore a causa di attentati che provocano numerose vittime. Dopo Parigi e Berlino, anche Londra finisce nel mirino dell'Isis. Mercoledì 22 marzo un uomo si è scagliato con l'auto sul Westminster Bridge, per poi schiantarsi contro il cancello del Parlamento di Londra, accoltellando i poliziotti che tentavano di fermarlo. L'attentato di stampo terroristico ha provocato tre vittime al di fuori dell'attentatore e circa 40 feriti.

I colpevoli dell'attentato

Durante l'assalto l'attentatore ha agito da solo, anche se Scotland Yard sta verificando se possono esserci altri complici.

L'assassino, descritto come un uomo di circa 40 anni con tratti asiatici, dopo aver investito varie persone, è uscito dall'auto con l'intento di dirigersi all'interno del Parlamento. Quando è stato bloccato dai poliziotti, ha accoltellato le forze dell'ordine, uccidendone una, fino ad essere poi ucciso a sua volta.

Due italiane tra i feriti

L'attacco a Londra che ha seminato il panico nella città più visitata del mondo, ha provocato circa 40 feriti, alcuni dei quali in condizioni molto gravi. Tra i sopravvissuti ci sono anche due italiane: una bolognese che vive a Londra da 6 anni e una donna romana, la quale racconta all'ambasciatore italiano Terracciano che aveva perso i sensi durante l'attacco e, priva di conoscenza, è stata portata in ospedale.

Le due italiane, però, non risultano essere in condizioni gravi.

L'Isis ha rivendicato l'attacco

L'attacco di stampo terroristico avvenuto mercoledì 22 marzo, sembra essere stato rivendicato dall'Isis. Questa notizia è stata pubblicata dal sito Site, che osserva e monitora le dichiarazioni in rete della galassia jihadista. In realtà, l'Amaq News Agency attribuisce ad un "soldato del Califfato" il ruolo di attentatore.

Quindi la rivendicazione da parte dell'Isis, avvenuta dopo un po' di tempo, potrebbe rappresentare (come già successo in passato) il tentativo del Califfato di prendersi il merito di un attacco non organizzato, ma che sicuramente è di ispirazione integralista.