Siamo a Torre del Lago, ove una rissa tra la proprietaria di casa e l'inquilino degenera in qualcosa che ha quasi del surreale. In tempi non facili per l'economia, le conseguenze negative si ripercuotono su tutto e su tutti. Specie chi deve pagare mensilmente il canone d'affitto, può trovarsi in vere e proprie ristrettezze economiche. Ma, è bene sottolineare che anche il Mancato pagamento di una sola rata, risulta sufficiente ai fini dello sfratto. A tal fine, la recente sentenza n. 335/2017, emessa dal Tribunale di Genova, ha statuito che la gravità del predetto inadempimento è rimessa ad una valutazione legislativa predeterminata.

Tale assunto significa che il giudice non può usare parametri discrezionali nella sua decisione per decretare la gravità del mancato adempimento dell'obbligazione, posta a capo del conduttore, ossia dell'inquilino. Ma nel presente caso di cronaca avvenuto lo scorso 7 aprile, la donna, autrice di violenza in danno del malcapitato inquilino, non ha di certo scelto la strada più facile per tutelare le proprie ragioni, già fondate in partenza. Era il primo pomeriggio, quando la donna minaccia o i soldi o le valigie fuori casa. Dopo il perdurare della situazione, decide di prendere a morsi il dito dell'uomo. Sul posto, sono finanche intervenuti gli agenti di Viareggio, allertati dai vicini, testimoni della lite.

Sono altresì intervenute le ambulanze, ma non c'è stato nessun ferito grave. A tal fine, appare utile conoscere nei dettagli, quando poter o meno farsi giustizia da soli, onde evitare l'avverarsi di situazioni spiacevoli e difficili da gestire, come il trovarsi senza un tetto e un posto caldo ove poter svolgere la propria vita privata.

Mancato pagamento di una rata di affitto: quanto e quando è grave?

Il primo parametro richiamato dalla motivazione della predetta sentenza del Tribunale di Genova, soggiace ad un ordine quantitativo, ravvisabile nel mancato pagamento di una sola rata del canone, nonché degli oneri per un importo superiore a due mensilità. Il secondo criterio ha natura temporale e riguarda il mero ritardo del pagamento che può essere tollerato o in taluni casi anche consentito.

A questo punto, sorge spontaneo chiedersi come deve comportarsi il proprietario di casa che voglia mandar via l'inquilino moroso. Il proprietario di un immobile locato deve semplicemente produrre in giudizio il contratto di locazione, dal quale si evince l'esistenza delle obbligazioni in capo alla controparte. Pertanto, è sufficiente dare prova del titolo e non dell'inadempienza del mancato pagamento della rata o degli oneri come pattuiti contrattualmente. Spetta al conduttore, cioè all'inquilino, dare prova dell'avvenuto pagamento e quindi del soddisfacimento della pretesa creditoria. In caso contrario così come in caso di totale inerzia del conduttore, quale in primis la mancata costituzione in giudizio, il giudice non può far altro che procedere alla dichiarazione di risoluzione del contratto di locazione. La fase successiva alla decisione dell'autorità giudiziaria, consiste nell'ordine di dover lasciare l'immobile entro 60 giorni.