Paura. Terrore. Nessuna sicurezza. In un periodo storico davvero confuso, anche il calcio subisce indirettamente la morsa terroristica in cui l'Europa soffoca. Intorno alle ore 19.00, nei pressi di Dortmund (Germania), il pullman societario del borussia dortmund, squadra militante nella Bundesliga tedesca (il massimo campionato nazionale in Germania), ha subito un attentato. Sono infatti esplosi tre ordigni all'esterno del mezzo, che hanno mandato in frantumi uno dei vetri.

I frammenti hanno ferito Marc Bartra, calciatore spagnolo classe 1991, il quale ha subito un'operazione per estrarre le schegge.

Lo stesso club tedesco ha comunicato lo stato di salute del calciatore, specificando come l'accaduto abbia sconvolto l'intera squadra.

I fatti

La squadra del Borussia Dortmund, allenata da Tomas Tuchel, stava raggiungendo il Signal Iduna Park (lo stadio che ospita le partite casalinghe della compagine tedesca) per disputare il match d'andata dei quarti di finale della Uefa Champions League. Solitamente le squadre raggiungono l'impianto di gioco un'ora e mezza prima, per ultimare i preparativi e prepararsi al match.

A circa dieci chilometri di distanza dallo stadio, la squadra ha udito tre esplosioni: una di queste ha mandato in frantumi il vetro. La polizia tedesca ha subito bloccato il pullman, impedendo al team di raggiungere lo stadio.

Dopo una riunione d'emergenza dell' Unità anticrisi della Uefa, è arrivata la decisione di annullare il match e rimandarlo a mercoledì 12 aprile alle ore 18.45. Nei pressi dello stadio i tifosi delle due compagini hanno abbandonato l'impianto senza nessun tipo di problema.

Sin da subito la Polizia e la società hanno lavorato per diffondere notizie ufficiali, senza scatenare panico o speculazioni.

In un primo momento si è parlato di tre ordigni e le notizie sono state confermate dagli organi di Polizia. Successivamente i maggiori quotidiani spagnoli hanno diffuso la notizia del ferimento di Marc Bartra, calciatore spagnolo sotto contratto con i tedeschi. Il giocatore ventiseienne è stato trasportato d'urgenza all'ospedale, per poter iniziare l' intervento chirurgico.

I motivi dell' attacco al bus del Borussia Dortmund

Ancora non sono stati resi noti i motivi e c'è ancora mistero su quale sia stato il movente. Al momento non ci sono rivendicazioni da parte di nessun gruppo terroristico, ma la Polizia sta indagando. Ci sono due ipotesi: si parla del movimento dell'ultradestra, che nutre un discreto seguito. La seconda ipotesi riguarda un attentato di matrice islamica: a quanto pare l'esplosione degli ordigni sarebbe stato un attentato contro il Borussia Dortmund, o ancor meglio, contro il calcio.

Calcio e terrorismo, un paura collettiva

Non è la prima volta che il terrorismo colpisce il calcio. Tralasciando episodi lontani nel tempo, ricordiamo l'amichevole Francia-Germania: in quel frangente furono sventati gli attacchi, visto che ci furono due suicidi all'esterno dello stadio.

Quella notte fu tragica anche per gli attentati che colpirono la Francia nel novembre 2015.

Ancora una volta il calcio viene preso come punto di sfogo per il terrorismo. Dare giudizi che esulano da competenze specifiche sarebbe una dimostrazione di arroganza non indifferente. Il problema del terrorismo è evidente e la situazione sprofonda ogni giorno di più. Non si ha più la vera percezione di ciò che sta accadendo e potrebbe davvero succedere di tutto. Ogni luogo di divertimento viene preso di mira, ogni costume viene distrutto dalla furia omicida. Questa non è religione, non è nemmeno umanità. È solamente odio, covato per troppo tempo. E ora ne stiamo pagando le conseguente con scie di sangue dure da cancellare via.

Il terrorismo è diventato una paura umana, sta uccidendo e sta condizionando la libertà dell'essere umano. E in un mondo in cui vorremmo sapere i risultati sportivi, veniamo a conoscenza di una vittoria. I tre punti questa volta li ha presi proprio il terrorismo, visto che l'obiettivo è stato raggiunto. E a perdere non sono stati l'Occidente, la religione, la democrazia tanto cara quanto arma di distrazione di massa. Questa volta ha perso l'umanità. E difficilmente ci sarà una gara di ritorno.