Non sono ancora certe le motivazioni della tragedia avvenuta quest’oggi a San Pietroburgo, dove un ordigno è esploso nella metropolitana. In particolare l’esplosione si è verificata nel tunnel della metropolitana tra la fermata di Sennaya e quella del Tekhnologichesky Institut. Secondo le prime fonti l’ordigno artigianale ha provocato dieci morti e una cinquantina di feriti ma secondo le ultime fonti si hanno 9 morti e 20 feriti gravi.

Bomba costruita in casa

La bomba è stata costruita in casa con 200-300 grammi di tritolo e con un insieme di elementi contundenti in metallo che dovevano sprigionarsi dopo l’esplosione.

Infatti la redazione di Interfax ha confermato la costruzione della bomba e si presume che la bomba era formata anche da del materiale che ha colpito le persone presenti nel raggio d’azione dell’esplosione.

Una sola esplosione è stata confermata in Russia alle ore 14:00 mentre la bomba si trovava nel vagone (vagone dove sono stati ritrovati la maggior parte dei morti). Una seconda bomba è stata intercettata e trovata nella stazione Ploshchad Vosstaniya, per fortuna inesplosa. Gli artificieri prontamente hanno fatto brillare la bomba, evitando una seconda tragedia.

Le parole di Putin

Si cercano le motivazioni dell’attentato e non si esclude nessuna pista come lo stesso Vladimir Putin annuncia : “I motivi al momento non sono chiari, non escludiamo nessuna pista: né quella criminale, né quella terroristica”.

Secondo delle ultime ricerche è stata trovata un immagine di un pacchetto su Instagram con un messaggio in stile rivendicazione che dice: “Da un po’ di tempo non c’erano attentati terroristici, oggi ci sarà”.

Questo messaggio è stato postato sul social circa sette ore prima dell’esplosione e dal nome dell’account si presume che l’attentatore sia un cittadino russo.

Si pensa che l’attentatore non sia un kamikaze per il fatto che la bomba potrebbe essere stata lasciata durante una fermata in metropolitana.

Ma comunque da alcuni messaggi presenti nei social si vede l’esultanza di alcuni radicali attivisti arabi che invitano le persone e i politici russi a mettersi contro Putin.