La cronaca registra frequentemente episodi di cattiveria gratuita ai danni di animali indifesi. L'ultimo in ordine di tempo è accaduto in Calabria a Corigliano Calabro, dove alcuni bruti, prima hanno provocato ustioni di terzo grado sul petto, sulla pancia e alla coda di una povera cagnetta di un anno e poi, dopo averle legato un cappio al collo, l'hanno trascinata per centinaia di metri con una moto o un'auto e l'hanno scaraventata al di là di un muro alto olrre due metri.

Angela lotta tra la vita e la morte

A salvare la cucciolona è stato un volontario dell'Ente nazionale protezione animali Alfredo Bruno, il quale ha raccontato di avere trovato il povero animale in un suo terreno di proprietà.

Le condizioni della povera cagnetta, che i soccorritori hanno battezzato Angela, sono critiche e, nonostante qualche piccolo miglioramento, è sempre sospesa tra la vita e la morte ed è curata in una clinica veterinaria di Cosenza, i cui titolari hanno detto che solo tra una settimana si potrà sciogliere la prognosi. A Corigliano Calabro tutti fanno il tifo per Angela, la quale se sopravviverà ha trovato una famiglia pronta ad accoglierla, quella formata dal suo salvatore, da sua moglie e i loro due cani.

Il commento del presidente dell'Enpa

Il presidente dell'Enpa Carla Rocchi, ha commentato l'accaduto affermando che in Calabria la crudeltà contro gli animali ha superato i livelli di guardia e ha rimarcato come sono frequenti in questa regione gli episodi cruenti ai danni di animali, come quello del cane Angelo impiccato da alcuni ragazzi che si annoiavano o un altro riguardante una cagnetta impiccata ad un albero davanti ai suoi cuccioli la scorsa estate; la Rocchi auspica che in Italia possa cambiare la legislazione in materia; al momento, infatti, per chi maltratta e uccide un animale é prevista una pena inferiore ai sei anni e chi si rende colpevoli di questi orrendi episodi non si fa nemmeno un giorno di carcere, in America, invece, i maltrattamenti e le uccisioni di animali sono considerati come se rigurdassero esseri umani e si prevedono pene severissime, anche in considerazione del fatto che molti studi e ricerche affermano che chi da giovane commette atti del genere ha una elevata probabilità di diventare un soggetto pericoloso per la comunità.

In Italia il lavoro da fare in questa materia è immane sia per diffondere la cultura del rispetto degli animali, sia per sensibilizzare le istituzioni affinchè possano affrontare seriamente la problematica costruendo canili e monitorando le attivita di gestione degli stessi, dato che è frequente i casi in cui i cani ospitati nei canili sono trattati in maniera disumana.