Il nuovo test missilistico, il secondo fallito dal regime di Pyongyang da quando è iniziata la crisi coreana, viene considerata dal governo degli Stati Uniti come l'ennesima provocazione. Tutta la questione corre ormai su un filo e l'opzione di un'azione militare contro la Corea del Nord è sempre sul tavolo, eventualità che viene confermata anche dalle parole del segretario di Stato, Rex Tillerson. Intanto, la flotta da guerra guidata dalla portaerei Carl Vinson è arrivata nel Mare del Giappone. A darne notizia è il canale nipponico NHK che cita fonti del ministero della difesa di Tokyo.

Le navi hanno attraversato lo stretto di Tsushima, accompagnate dai cacciatorpedinieri della marina del Giappone che hanno poi lasciato il gruppo. La 'armada' inviata da Trump adesso naviga in direzione della penisola coreana, nelle cui acque sono previste esercitazioni congiunte con le forze navali di Seoul.

Tillerson: 'Pyongyang può attaccare Corea del Sud e Giappone'

Sul reale potenziale bellico della Corea del Nord tutti i dubbi sono legittimi. Ci sono esperti che hanno parlato di 'missili fake' ed 'armi giocattolo' mostrate in parata. La verità sta sempre nel mezzo, questo il parere di Rex Tillerson per il quale "la possibilità che la Corea del Nord possa scatenare un attacco nucleare contro gli Stati Uniti è solo una questione di tempo".

Secondo il segretario di Stato americano, infatti, "la minacca che Pyongyang possa attaccare con armi nucleari tanto Seoul quanto Tokyo è concreta. Per questo motivo, oggi non possiamo stare a guardare". Tillerson ha insistito sulla pressione diplomatica. "La Corea del Nord va totalmente isolata, finanziariamente e politicamente", ha sottolineato, prospettando nuove sanzioni contro il regime retto da Kim Jong-un.

"Non crediamo infatti - ha aggiunto - che con le misure attuali il comportamento della Corea del Nord possa cambiare. Se necessario, questa pressione diplomatica e finanziaria va sostenuta con azioni militari".

'La Corea del Nord gioca con il fuoco'

La reazione degli Stati Uniti, insieme agli alleati Corea del Sud e Giappone, è ovviamente di estrema preoccupazione dopo il test missilistico del regime nordcoreano.

Per Donald Trump, l'azione è innanzitutto "una grave mancanza di rispetto nei confronti della Cina". L'impegno diplomatico di Pechino nei confronti del vecchio alleato è noto, altrettanto noto il silenzio che Pyongyang ha fornito come risposta alle richieste d'incontro pervenute dalla Cina. Per il governo sudcoreano, "la Corea del Nord sta giocando con il fuoco" mentre il portavoce del governo giapponese, Yoshihide Suga, ha definito il comportamento di Pyongyang "l'ennesima violazione alle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'Onu".