Una strana è misteriosa epidemia sta colpendo in questi giorni lo stato africano della Liberia. Le persone contagiate in totale, fino ad ora, sono 19. Di queste 5 sarebbero ricoverate in ospedale in condizioni molto gravi, mentre 11 sarebbero già decedute e 3 sotto stretto controllo medico e in quarantena. Le autorità sanitarie locali, coadiuvate anche da personale specializzato dell' Organizzazione Mondiale della Sanità stanno facendo accurate analisi di laboratorio per accertare di che malattia si tratti. L' unica certezza secondo quanto riferito sia dall'OMS sia dal responsabile dei servizi sanitari della Liberia, Francis Kateh, intervistato dall'agenzia di stampa Reuters, è che non si tratta di una nuova epidemia del temuto virus Ebola, la febbre emorragica che tante vittime fece, proprio in Liberia, e in altri stati nordafricani, a partire dagli anni 90.

Le ipotesi delle autorità sanitarie sull'origine

Intanto alcuni campioni di sangue delle vittime sono state già inviate all'estero per poter essere sottoposte ad analisi più accurate.

A quanto è dato sapere tutte le persone contagiate dal misterioso virus stavano partecipando a un rito funebre in onore di un importate esponente religioso locale. Anche se le autorità sanitarie hanno accertato non trattarsi di Ebola, nonostante alcuni sintomi siano simili, si stanno vagliando tutte le ipotesi, comprese altri tipi di febbri emorragiche o patogeni di differente origine. Non è escluso nemmeno che possa trasmettersi mediante il contatto fisico.

I sintomi descritti sarebbero forti dolori allo stomaco e mal di testa a cui seguirebbe dopo poche ore il decesso.

Oltre all'organizzazione Mondiale della Sanità è stato richiesto anche l'aiuto dei Central Diseases Control, i centri per il Controllo delle Malattie di Atlanta negli Stati Uniti.

Immagini già viste nel 2013

L'ultima epidemia di febbre emorragica in Nord Africa ebbe inizio alla fine del 2013 e imperversò in Liberia, come anche nelle confinanti Sierra Leone e Guinea, fino a dicembre dello scorso anno, e fece più di 11 mila vittime.

Le autorità stanno facendo tutto il possibile per arginare il contagio, ma finché non si identificherà chiaramente il ceppo la strada è tutta in salita. Proprio per questo oltre ad inviare all'estero campioni di sangue e tessuti dei deceduti, si stanno analizzando accuratamente anche i cibi e l'acqua della zona colpita per escludere ulteriori veicoli di contagio o identificare il portatore sano, se esiste.