Francesco d'Assisi lo chiamava 'fratello' lupo, gli parlava e lo fece riconciliare con gli abitanti di Gubbio fino a una pacifica convivenza. Invece a Suvereto, comune agricolo in provincia di Livorno, qualcuno ha riservato a un povero esemplare di lupo ben altro trattamento: lo ha ucciso, scuoiato, e appeso legato per le zampe a un cartello stradale in corrispondenza di un incrocio. A corredo, un canzonatorio cartello reca la scritta con tanto di smile: "No agli abbattimenti, sì alla prevenzione". A denunciare l'accaduto, è stato il sindaco Giuliano Parodi attraverso la pagina Facebook del comune.

Lupo martoriato, la condanna del sindaco di Suvereto

Sulla pagina Facebook del comune di Suvereto, il sindaco Giuiano Parodi ha pubblicato un post con la foto che per decenza è stata tagliata dell'animale ucciso, scuoiato e messo a testa in giù. A fare il macabro ritovamento del lupo appeso dopo una barbara 'esecuzione' a un cartello stradale, sono stati dei lavoratori che hanno avvisato le autorità. Lupo e cartello sono stati rimossi prima del passaggio degli scuolabus e sequestrati dai carabinieri forestali.

Il sindaco ha scritto che si è trattato di un gesto infame che l'amministrazione condanna auspicando che i colpevoli siano individuati e puniti. Il caso ha mobilitato anche il ministro dell'Ambiente, Gianluca Galletti, che ha chiesto agli inquirenti una relazione dettagliata.

Primi indiziati cacciatori, allevatori e pastori della zona. Ma il primo cittadino non si spiega l'accaduto perché ritiene che nel suo territorio non ci sia un'emergenza lupo: l'ultimo attacco risale a 4 anni fa.

Mobilitazione di Wwf e Legambiente

Per il Wwf è indispensabile che venga approvato al più presto il Piano di conservazione e gestione del lupo in Italia, ma ovviamente stralciato della parte relativa agli abbattimenti legali per poter attuare importanti misure contro il bracconaggio.

Il piano doveva essere approvato entro marzo e invece è stato rinviato, per la criticità proprio della questione degli abbattimenti controllati. Per Wwf e altre associazioni animaliste ma anche per le Regioni interessate, se approvati, gli abbattimenti reintroducono la caccia al lupo vietata in Italia dal 1971, mettendo a rischio la specie.

Il Wwf ha annunciato che presenterà un esposto alla Procura e denunciato che è l'ultimo barbarico episodio: a gennaio un lupo era stato decapitato in provincia di Grosseto, altri 7 casi di bracconaggio sono stati accertati in Liguria e nelle Marche. Senza contare i circa 300 lupi uccisi illegalmente ogni anno in Italia, strangolati con lacci metallici o finiti con le trappole, il bracconaggio, con bocconi avvelenati o che muoiono investiti. Legambiente che pure condana il gesto, fa sapere che gli abbattimenti istituzionali produrrebbero squilibrio e aumento della predazione di animali domestici.

Toscana, scontro tra allevatori e animalisti

Dai cinghiali ai lupi, la massiccia presenza di questi animali è al centro di un dibattito che sfocia di frequente in uno scontro aperto tra agricoltori e allevatori da una parte; animalisti dall'altra.

Lupi, cani selvatici e ibridi nei boschi della Toscana secondo i dati di Coldiretti si sono moltiplicati in modo pericoloso negli ultimi tempi: ci sarebbero 108 gruppi riproduttivi contro i 72 censiti nel 2013.

Francesco Miari Fulcis, presidente di Confagricoltura Toscana ha denunciato i danni prodotti dai cinghiali ai campi, cui va aggiunto un vero e proprio esercito di lupi e ibridi che assaltano gli allevamenti mettendo le imprese in ginocchio.