E' destinata senz'altro a fare storia, oltre che giurisprudenza, la sentenza emessa dal tribunale di Ivrea che ha riconosciuto per la prima volta un rapporto di causalità tra uso del cellulare e sviluppo di una patologia tumorale. Il caso riguarda un dipendente Telecom di 57 anni che per 15 anni ha usato il cellulare per più di tre ore al giorno senza alcun tipo di protezione. Il lavoratore ha sviluppato un tumore benigno, ma in ogni caso invalidante.

Nello specifico i giudici hanno condannato l'Inail a corrispondergli una rendita vitalizia da malattia professionale.

Detto in altri termini, con questa sentenza si stabilisce quindi un nesso di causalità tra uso non corretto di questi dispositivi tecnologici e sviluppo di una patologia tumorale. Il dipendente ha raccontato che per 15 anni ha fatto ogni giorno telefonate sia in macchina che a casa, anche della durata di 30 minuti, per organizzare il lavoro con collaboratori e altri dipendenti. L'uomo racconta di avere "la continua sensazione di orecchie tappate e disturbi dell'udito". Nel 2010 gli è stato diagnosticato il tumore. Il dipendente non sente più dall'orecchio destro in quanto gli è stato asportato il nervo acustico.

I cellulari causano il cancro?

In effetti non è possibile possibile rispondere in maniera univoca ed esaustiva a questa domanda, in quanto questi dispositivi tecnologici hanno cominciato a diffondersi in maniera capillare soltanto a partire dagli anni 90'.

Sono quindi in circolazione da poco più di 25 anni, un lasso di tempo ancora troppo breve per tirare le somme. Al momento in ogni caso vi sono alcuni punti fermi.

Intanto i campi elettromagnetici sono generati anche da sorgenti artificiali quali radio, televisioni, elettrodomestici, apparecchiature medicali e per l'appunto cellulari.

Le onde elettromagnetiche, una volta penetrate nell'organismo, producono il riscaldamento dei tessuti. Al momento non sono riconosciuti altri effetti dall'esposizione a questo tipo di sorgenti né si conoscono le conseguenze sulla salute che potrebbero derivare da una esposizione a lungo termine. Nello specifico le radiazioni elettromagnetiche che sono emesse dai telefoni cellulari non sono ionizzanti, pertanto non sono in grado di indurre mutazioni pericolose, potenzialmente cancerogene.

Stando a una serie di studi che sono stati condotti negli ultimi anni, l'unica conseguenza prodotta dai cellulari sull'organismo umano è il riscaldamento indotto dalle radiofrequenze. Tuttavia non esiste alcuna evidenza che questo riscaldamento possa produrre qualche effetto sulla salute. La ricerca più importante che si è svolta in questo campo è lo studio Interphone, che ha preso inizio nel 2000. I ricercatori non hanno individuato un nesso tra l'utilizzo del cellulare e lo sviluppo di una patologia tumorale, tuttavia è emerso il rischio di sviluppare un raro tumore al cervello (il glioma) tra chi aveva passato al telefono più di 30 minuti al giorno negli ultimi 10 anni. Sulla base di questi dati ancora incompleti non è però possibile trarre conclusioni definitive. Gli stessi ricercatori hanno espresso delle perplessità circa l'esistenza di questo legame tra uso del cellulare e il rischio aumentato di sviluppare patologie anche gravi per la salute umana.