Il caso di Tiziana Cantone, ragazza morta suicida nel napoletano lo scorso 13 settembre a causa della diffusione in rete di filmati a luci rosse che la ritraevano, è ancora oggetto di indagine e di dibattito. Di recente, Teresa Giglio, la mamma di Tiziana, ha voluto rilasciare un’intervista al settimanale “Oggi”, nella quale ha palesato la sua insormontabile angoscia e mancata approvazione in merito alla decisione presa dal giudice di archiviare le accuse a carico dei 5 ragazzi a cui la defunta avrebbe inviato i video spinti.

Il Gip archivia le accuse a carico dei 5 ragazzi

Ricordiamo che, a seguito di diverse indagini, furono scoperti i nomi di quei 5 ragazzi a cui la 31enne morta suicida aveva inviato i suoi video hard. Quest’ultimi furono accusati di aver diffuso, contro la volontà della ragazza, questi video in rete facendoli divenire un fatto virale che ha avuto così elevato “successo” da rendere la vita della protagonista insopportabile a tal punto da spingerla a compiere il gesto più efferato: il suicidio.

In seguito, però, il Gip di Napoli ha decretato l’archiviazione delle accuse a scapito di quei cinque ragazzi per mancanza di prove. Di conseguenza, la madre della ragazza si è sentita in dovere di esprimere la sua posizione in merito alla questione muovendo delle pesantissime accuse contro gli inquirenti.

Lo sfogo di Teresa Giglio, madre di Tiziana, contro gli inquirenti

A parere di Teresa, infatti, questi ultimi non hanno indagato abbastanza, portando il giudice a prendere una delle più assurde decisioni; l’archiviazione del caso. Nel corso dell’intervista la madre della vittima ha dichiarato anche di come la nonna di Tiziana si sia sentita male nel momento in cui ha scoperto che il caso in merito alle accuse a scapito dei cinque ragazzi fosse stato archiviato.

Inoltre, ha ammesso: “Il momento peggiore è la notte. Per riuscire a prendere sonno abbraccio il suo vestito”.

Frasi che, sicuramente, fanno gelare il sangue, dichiarazioni che lasciano presagire un lassismo generale da parte di coloro i quali erano tenuti a svolgere le indagini del caso, almeno questo è il punto di vista della madre di Tiziana.

In conclusione, la signora Giglio ha dichiarato di aver avuto uno scontro molto acceso con il pm Alessandro Milita, il quale è stato tra i primi a dare luogo alle indagini. Anche in questa circostanza l’accusa che la donna muoveva era di scarsa dedizione alle indagini. I toni si saranno così alterati che l’uomo ha valutato addirittura l’ipotesi di querelarla.