Non si arresta il malcontento degli uomini e delle donne in divisa, indetta l'ennesima protesta contro il governo che sarà espletata dinnanzi a palazzo Montecitorio. Non è la prima manifestazione indetta dai sindacati della Polizia di Stato e probabilmente non sarà nemmeno l'ultima. Alla base delle proteste degli appartenenti alle forze dell'ordine vi sono alcuni punti, oltre al problema inerente alla sicurezza, che riscuote molto dispiacere ai Poliziotti, il problema inerente al riordino delle carriere, l'episodio inerente alle spese per il lavoro straordinario svolto e per finire, anche la problematica inerente ai concorsi della Polizia di Stato.

Uomini e donne in divisa contro il governo

Dopo le numerose polemiche rappresentate dai sindacati di Polizia inerenti agli scarsi equipaggiamenti in dotazione e dal sistema giudiziario che non da la possibilità agli appartenenti delle forze dell'ordine di espletare il proprio lavoro in maniera tranquilla, ora è arrivato il momento di discutere delle carriere e della situazione contrattuale. Gli appartenenti delle forze armate e di Polizia hanno già in passato subito il blocco salariale ed ora con l'imminente approvazione del riordino delle carriere vogliono vederci chiaro. Sembrerebbe infatti che la bozza sul riordino destinata ad essere approvata, non sia soddisfacente e che anche a seguito dell'abolizione degli 80 euro di bonus, che verranno successivamente ripristinati, crei enorme disagio sotto il profilo della carriera dei poliziotti.

Lavoro straordinario, l'assurda vicenda dei poliziotti

Oltre al discorso inerente al riordino delle carriere, la manifestazione della Polizia indetta per il prossimo 5 aprile dinnanzi a palazzo Montecitorio, comprenderà come motivazione anche il discorso del lavoro straordinario. Il tutto nasce a seguito di una vicenda che ha letteralmente sconvolto gli appartenenti alle forze dell'ordine e riferita ad una sentenza del TAR, che ha obbligato alcuni poliziotti che hanno partecipato ad un'operazione di Polizia che ha portato all'arresto di 76 persone, a sei mesi di ferie obbligate al fine di smaltire e non pagare, le tante ore di lavoro straordinario svolto per portare a termine tale attività investigativa. Oltre alle motivazioni già elencate, l'ultimo tassello ma non meno importante, è riferito al reclutamento e quindi ai concorsi in Polizia.