La trattativa è sfociata nel furto. Un mercante d'arte è stato derubato la scorsa settimana a monza per mano di due ladri i quali, presentatesi come sedicenti uomini d'affari, hanno incontrato il venditore in una villetta del centro cittadino, sede del Consolato Albanese di Monza. Qui la sorpresa. Un Rembrandt e un Renoir la refurtiva, 27 milioni di euro il valore del colpo. L'episodio è singolare, sembra la scena di un film. I due ladri hanno studiato ogni minimo dettaglio dell'incontro per apparire al mercante d'arte come realmente interessati alla trattativa.

Si sono presentati come soggetti di origine ebrea e operanti nel mondo degli affari, pronti all'acquisto del patrimonio culturale in vendita. Poi la fregatura. Il caffè al bar dopo gli accordi, e la fuga. Non sono ancora chiare le dinamiche del colpo, ma la denuncia è scattata da parte del mercante italiano residente all'estero. Ora i due malfattori sono ricercati in tutta Europa per mano dei Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, capeggiati dal Capitano Francesco Provenza.

Si tratta di professionisti

Gli 007 dell'arte hanno concluso che i due ladri non erano degli improvvisati. Hanno pianificato nei minimi dettagli la truffa sin dal primo contatto con il facoltoso mercante. Quest'ultimo, di origine italiana ma residente all'estero, era realmente convinto di trattare con persone di alto rango seriamente interessate al mercato dell'arte.

I due hanno invece sorpreso il venditore, fuggendo con i due preziosi dipinti sotto braccio, e dando il via ad un indagine la quale si protrae in tutto il continente Europeo. I quadri in questione sono opere tra le più valutate al mondo. Rembrandt e Renoir sono infatti pittori tra i più rari e ricercati all'interno del mercato d'arte visiva.

Appuntamento al consolato

I due truffatori hanno accordato l'appuntamento con il mercante al Consolato Albanese di Monza, appunto per dare un maggiore risvolto istituzionale alla trattativa. Il venditore era sicuro di poter vendere i quadri a persone fidate e operanti nel settore. Dopo l'esame dei dipinti e la consultazione dei contratti di vendita, i tre facoltosi si sono diretti al bar per un caffè.

Qui l'allontanamento dei due acquirenti, e il sospetto del mercante. Egli non ha più visto ne i quadri, ne i soldi ne i due compratori, tralasciando completamente il caffè, e giungendo alla consapevolezza della fregatura. La denuncia è scattata immediatamente e i due dipinti sono ora stati inseriti del database di opere rubate dei Carabinieri. Un Rembrandt e un Renoir in fuga tra le mani dei due malfattori, 27 milioni di euro persi in un batter di ciglia.