Un orribile dramma si è consumato tra i banchi di una scuola elementare della capitale: un insegnante, B.E. di 42 anni, è stato arrestato dalla Polizia di Stato del commissariato di San Basilio con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di una sua alunna minorenne. La misura cautelare, emessa ieri dall'Autorità Giudiziaria, giunge in seguito alla risoluzione delle attività investigative: teatro della terribile vicenda, avvenuta nel mese di gennaio 2017, una scuola primaria situata nel quartiere San Basilio di Roma.

Abusi sessuali durante le lezioni

Secondo quanto si è appreso dalla dettagliata ricostruzione elaborata dalla Questura romana, il quarantaduenne stava facendo una supplenza a scuola come insegnante di sostegno della vittima, la quale presentava un piccolo deficit del linguaggio. Approfittando del suo ruolo, nonché della vicinanza fisica e della fiducia ottenuta dalla bambina, nel corso delle lezioni l'avrebbe costretta più volte a subire degli abusi di natura sessuale.

La denuncia della ragazzina

È stata l’alunna stessa a raccontare le strane attenzioni e le molestie ricevute dal maestro alla madre: quest'ultima, sconvolta, ha subito allertato il corpo docente della scuola e gli agenti di Polizia del commissariato di San Basilio, sporgendo denuncia e facendo così scattare le indagini.

Le indagini sono state condotte a ritmo serrato. Dopo aver ascoltato le dichiarazioni di tutto il personale dell’istituto scolastico, ed in forma protetta anche la bambina tenendo conto della sua giovane età e della delicatezza della situazione, gli investigatori hanno avuto modo di riscontrare e verificare l'attendibilità delle parole della vittima sui soprusi subiti, mettendo così la parola fine ad una vicenda tanto grave quanto drammatica.

Le testimonianze e il sequestro del PC

Uno dei testimoni sentiti dagli inquirenti avrebbe inoltre dichiarato di aver visto l’insegnante in questione, durante una lezione, con i calzoni sbottonati seduto al fianco dell’alunna minorenne.

Scattato immediatamente il sequestro da parte dei militari di quattro personal computer, nonché di dvd, compact disk, supporti informatici ed altro materiale digitale in dotazione all’arrestato, ora al vaglio degli investigatori per svolgere gli approfondimenti del caso e per il proseguo delle indagini.