La squadra mobile della questura cagliaritana ha messo a segno una vera e propria raffica di arresti. Sono finite in manette, infatti, ben nove persone, con l'accusa di furto e violenza. Rapine e furti in serie, colpi d'arma da fuoco contro la finestra di un'abitazione, un furgone incendiato: questi alcuni dei reati contestati alla "banda del terrore".

La Polizia ha scovato ed arrestato gli autori dei reati

L'operazione, denominata "Stirpe", è partita a gennaio con una serie di intercettazioni e altre operazioni che hanno portato a scoprire una serie di furti e rapine, perpetrati in prevalenza nelle zone di Flumini e Quartu e nell'hinterland del capoluogo di regione.

Tra i tanti reati contestati c'è anche quello di violenza: il 7 marzo, infatti, durante una rapina a Flumini di Quartu, una donna è stata legata ad una sedia e quindi picchiata con una violenza inaudita e assolutamente ingiustificata.

Gli arrestati sono Manuel Corona, 27 anni di Assemini, Davide Desogus, 38 anni, e suo figlio Sergio Paolo, pastore di Quartu, e anche un ragazzo minorenne. Sono finiti in manette anche Cristian Desogus, 36enne fratello di Davide, Gianluca Corti, 40enne disoccupato quartese, e Marco Becini di 29 anni. Inoltre sono finiti in carcere anche Gianluca Orrù, Silvia Mura e Noemi Nairi, accusati del reato di ricettazione e non di atti di violenza.

Una vicenda abbastanza particolare, composita e complicata, che ha visto la Polizia di Cagliari e Quartu impegnata per alcuni mesi in ricerche, intercettazioni e altre attività investigative.

L'esito delle indagini è stato certamente rilevante; un bel colpo che ha messo in evidenza la grande professionalità degli uomini della squadra mobile del capoluogo sardo e del commissariato di Quartu Sant'Elena.

Oltre ai furti e alle rapine, la banda era dedita a gravi atti di violenza che terrorizzavano le vittime: botte da orbi, utilizzo di spray urticanti per disorientare ed anestetizzare i malcapitati che, oltre a quelli patrimoniali, subivano talvolta anche dei danni fisici importanti.

Il dirigente della squadra mobile cagliaritana, Alfredo Fabbrocini, il dirigente del commissariato di Quartu, Cosimo Bari, Massimo Imbimbo (squadra mobile) e Massimo Pisanu della Prevenzione Anticrimine di Abbasanta, hanno illustrato in una conferenza stampa tutti i dettagli dell'operazione.