Succede ancora una volta: un uomo di 38 anni, originario del Kosovo, residente insieme alla famiglia nel senese è stato arrestato oggi 11 aprile dalla Polizia con l'accusa di maltrattamenti a danno di minori. Si tratta della figlia minorenne che, da quanto si apprende, sembra che mal digerisse le rigide imposizioni paterne in materia religiosa, spesso trasgredendole.

La giovane, infatti, come molti coetanei ed oramai integrandosi nella società toscana, rifiutava di portare il velo, di leggere il Corano e di imparare la lingua araba. E' probabile che volesse ascoltare un pò di musica ad alto volume, indossare qualche maglietta più particolare e colorata, ballare ridendo senza pensieri.

Queste "trasgressioni", invece, devono essere sembrate una sfacciata rinuncia alle tradizioni sociali, morali e religiose del kosovaro che, per convincere la figlia ad obbedirgli, l'avrebbe picchiata per imporre la propria autorità.

Segni di violenza sul corpo

Le indagini della polizia nei confronti del 38enne kosovaro sarebbero partite all'indomani di un banale ricovero della ragazzina in ospedale per dei controlli. Qui sarebbe finita dopo che le compagne di scuola avevano notato dei segni di violenza sul suo corpo e l'avevano comunicato ai professori. In ospedale i medici hanno riscontrato la presenza di segni di violenza evidenti e tali da renderne addirittura difficile la deambulazione. Quindi è partita una segnalazione alla Polizia che, dopo opportune indagini, ha deciso di trarre in arresto il padre violento.

Una famiglia divisa dal radicalismo

Ancora una famiglia che viene distrutta nel nome di una distorta visione religiosa. La Questura, infatti, con una nota stampa ha spiegato quanto la giovane fosse cresciuta "in un contesto familiare isolato ed estraneo alle normali condizioni di socialità". La ragazza non poteva avere alcun tipo di rapporto con i suoi coetanei, con i compagni di scuola, ed era obbligata ad attenersi agli ordini che il padre le impartiva in materia di comportamento sociale.

L'uomo, infatti, sembra che avesse aderito ai precetti più radicali della religione islamica ed imponeva alla famiglia di adeguarsi. A questo punto, le autorità competenti non hanno potuto far altro che predisporre l'allontanamento della minorenne dalla famiglia per poterla affidare ad una struttura protetta.