A San Clemente, in provincia di Rimini, un idraulico ha perso la vita dopo aver bevuto un liquido corrosivo nella giornata del 25 aprile. L'uomo si trovava nella propria abitazione quando ha bevuto qualche sorso da una bottiglia di aranciata comprata al supermercato. Immediatamente si è accorto che qualcosa non andava, la gola e lo stomaco hanno iniziato subito a bruciargli. Da qui la decisione di chiamare immediatamente i soccorsi. Trasportato d'urgenza all'ospedale di Rimini, i medici sono subito intervenuti con un delicato intervento chirurgico, ma per il 54enne non c'è stato nulla da fare.

È deceduto durante l'operazione. Il cuore ha smesso di battere e per i medici dell'ospedale Infermi non è rimasto che constatare il decesso.

Il liquido aveva già provocato dei danni irreparabili agli organi interni. Sono stati avvisati prontamente i carabinieri della Compagnia di Riccione che hanno provveduto a mettere sotto sequestro la bottiglia in questione.

Il Procuratore di Rimini "non è necessario fare allarmismo"

Appena la notizia si è diffusa, ha scatenato allarmismo da parte della popolazione. Al che è intervenuto il Procuratore capo di Rimini, Paolo Giovagnoli, che ha spiegato che stanno indagando per poter capire come l'acido sia arrivato nella bottiglia. Continua evidenziando che i primi esami rilevano una concentrazione troppo alta della sostanza, quindi difficilmente potrebbe derivare da una produzione industriale.

Si pensa che l'acido in questione sia soda caustica. Probabilmente, la sostanza potrebbe essere stata messa all'interno della bottiglia dopo l'acquisto, avvenuto dalla moglie il 24 aprile in un centro commerciale del riminese. Gli addetti hanno già provveduto al ritiro di tutte le bibite facenti parti del lotto incriminato.

Si sottolinea che l'operazione è stata fatto solo a scopo precauzionale. Sono circa trenta le bottiglie tolte dal mercato, e non risultano segni di manomissioni.

L'indagine è ancora aperta

Per il momento non ci sono indagati. L'autopsia è stata effettuata da Donatella Fedeli la mattina successiva al decesso, dopo disposizione della Procura.

Non si esclude l'ipotesi che l'uomo possa aver ingerito il liquido con dell'acqua, situazione diversa da quella che ha raccontato la vittima ai soccorritori. Tra gli oggetti sequestrati, è stato trovato un bicchiere e altre bottiglie.