Davvero il 2017 passerà alla storia come l’anno della terza guerra mondiale? I soliti bufalari si divertono a postare profezie, totalmente prive di fondamento, secondo cui un presunto mistico avrebbe individuato persino la data in cui il conflitto esploderà. Tutto falso, ovviamente. L’unica certezza riguarda l’attuale instabilità mondiale: il Nuovo Ordine non ha ancora preso il sopravvento, il Vecchio Ordine è ormai logoro e inadatto a supportare le trasformazioni dovute alla globalizzazione.

Cosa resta, quindi? Un mondo in mano a dittatori senza scrupoli e presidenti avventurieri che pensano di risolvere ogni questione attraverso l’utilizzo delle armi.

Le diplomazie internazionali, che per anni hanno mantenuto il mondo sul filo dell’equilibrio e della stabilità politico-finanziaria, si ritrovano messe da parte, a vantaggio di missili, cannoni e via dicendo.

Dove può scoppiare la Terza Guerra Mondiale nel 2017

Ecco perché l’analista militare Robert Farley, autore del libro “The Battleship Book”, ha individuato 5 posti dove potrebbe iniziare un conflitto mondiale di proporzioni mai viste prima. Vediamo quali sono.

1) Penisola Coreana

Da quando c’è Trump alla Presidenza degli Stati Uniti la tolleranza nei confronti del dittatore Kim Jong Un è pari allo zero. Ogni alzata di sopracciglio del nordcoreano viene vista come una provocazione. E dobbiamo anche dire che lui non fa niente per mantenere la calma.

Gli Usa hanno già inviato la Marina a presidiare l’Oceano Pacifico. La Cina si è mobilitata schierando i soldati al confine con la Corea del Sud e lo stesso ha fatto la Russia di Putin. Se si muovono i giganti il rischio di un conflitto aumenta. Zona rossa.

2) Siria

Anche qui si fronteggiano i due poli, Russia e Stati Uniti.

Da una parte Putin, che sta con Assad; dall’altra Trump, che sostiene i ribelli. In mezzo c’è l’Europa, dove sbarcano ogni giorno milioni di profughi in fuga dalla guerra. Al momento la Siria è una polveriera dove può succedere di tutto. Zona più che rossa.

3) Cyberspazio

Se nessuno lo vede non vuol dire che non succede. Questo è il principio che guida la cyber war, un conflitto che va avanti da anni oramai e che viaggia nascosto agli occhi dell’opinione pubblica.

Secondo gli esperti, anche le ultime elezioni presidenziali in Usa sarebbero state manipolate dagli hacker. Non ci sono prove certe a riguardo ma sappiamo che le forze in campo nel cyberspazio sono le stesse che si fronteggiano in Corea del Nord: Usa, Russia e Cina. Zona viola.

4) Asia del Sud

Il Kashmir, al confine tra Pakistan e India, è un territorio conteso da anni tra le due potenze asiatiche. Entrambi i paesi schierano migliaia di militari a presidiare la zona di propria competenza e, spesso, capita che piccole scaramucce si trasformino in vere e proprie crisi diplomatiche. Finché non entreranno in campo i big resterà un conflitto regionale. Zona gialla.

5) Mar Baltico

Per chi non ha idea di dove si trovi chiariamo subito: si trova nell’Europa nord-orientale, a ridosso della penisola scandinava.

La Russia lo ritiene un territorio strategico per evitare sconfinamenti da parte della Nato. La Svezia e la Finlandia, preoccupate dall’attivismo di Putin, hanno già richiamato migliaia di riservisti. Trump, ovviamente, sostiene le manovre Nato al confine tra Polonia e Russia. Se ne parla poco mediaticamente ma sta diventando uno dei posti più a rischio per la stabilità del globo.