È successo a Phuket, nel sud della Thailandia. Purtroppo si tratta di una drammatica storia già sentita tante volte, anche se in questo caso il finale è stato ancora più atroce. Un giovane padre di 21 anni, dopo aver litigato con la madre di sua figlia per motivi di gelosia, ha preso la piccola di 11 mesi e si è recato in un vecchio hotel abbandonato. Lì, dopo qualche ora, in diretta Facebook, ha prima ucciso la figlioletta e poi si è impiccato.

Ovviamente il video ha fatto il giro del web, raggiungendo oltre 258mila visualizzazioni, e soltanto dopo 24 ore Facebook ha deciso di rimuoverlo.

Le immagini trasmesse dal padre omicida sono strazianti. Il video dura oltre quattro minuti ed è di una violenza feroce: si vede la corda attorno al collo della piccola che viene lasciata penzolare, e poi si sente un breve pianto prima della sua morte. Subito dopo l'uomo si è tolto la vita impiccandosi a sua volta, ma a questo punto ha spento le telecamere.

Alla giovane madre, avvertita dal fratello della presenza del video, è rimasto solo tanto dolore e forse qualche senso di colpa. La donna ha raccontato che il marito era molto geloso, e che spesso abusava di lei. Secondo le ricostruzioni della polizia thailandese, la sera prima, dopo una lite, la ragazza ha abbandonato l'abitazione perché spaventata dalle minacce di morte del marito, lasciando nelle mani dell’uomo fuori di testa la figlioletta di 11 mesi.

Come succede molto spesso in questi casi, proprio colui che diceva di amare questa giovane le ha tolto tutto; ciò che più di prezioso una donna possa avere: sua figlia. E come se non bastasse, ciò è avvenuto "spettacolarizzando" quell'ultimo violento gesto contro una piccola anima innocente.

Il problema delle dirette live su Facebook

Non è la prima volta che, tramite l’applicazione "Live", circolano su Facebook e in rete video contenenti atti di violenza, suicidi, decapitazioni, violenze sessuali, omicidi. L’ultimo caso, prima di questo, risale a pochi giorni fa, quando a Chicago, sempre utilizzando la funzione del social network, un uomo in auto ha sparato, uccidendolo, a un passante di 74 anni.

A Chicago erano già stati quattro i video postati fino a quel momento, che avevano suscitato il disappunto di diversi utenti. Tra questi, il più violento di tutti risultava quello che vedeva protagonista una 15enne, sequestrata per tre giorni da un gruppo di sei suoi coetanei che, per 72 ore, hanno registrato le sevizie e le violenze sessuali che ha dovuto subire la giovane vittima.

Alcuni utenti si sono rivolti alla BBC per denunciare la nuova politica del social network, ma al momento Zuckerberg e i suoi collaboratori non hanno apportato alcun cambiamento alle regole di condivisione dei contenuti.