Sembra giunta al capolinea l'esperienza dell'innovativa azienda di San Francisco che eroga un servizio di trasporto automobilistico privato in tutto il mondo. Almeno per quel che riguarda l'Italia. Il Tribunale civile di Roma ha infatti deciso, accogliendo quindi i diversi ricorsi presentati dalle maggiori sigle sindacali del settore Taxi e noleggio con conducente, che diversi servizi offerti da Uber fanno effettivamente concorrenza sleale a chi dispone di una licenza. Dovranno dunque esser sospesi entro dieci giorni. La decisione arriva dopo la misura inoltrata qualche settimana fa dal Tribunale di Torino, che aveva ribadito il divieto per l'utilizzo del servizio Uber Pop.

E già due anni fa, a Milano, i giudici, accogliendo sempre un ricorso cautelare dei tassisti, avevano disposto il blocco delle app Uber, negando quindi la possibilità ai privati di poter usufruire del loro mezzo per trasportare passeggeri.

Il matrimonio tra Uber e l'Italia, dunque, sembra esser sempre più vicino al divorzio.

La sospensione dei servizi

Da questo momento la fruizione dei servizi Uber per muoversi in città è di fatto bloccata dalle sentenze dei Tribunali competenti in materia. Nello specifico, i servizi che saranno sospesi sono diversi: Uber Black (che dispone di auto berline e autisti professionisti, attivo a Roma e a Milano), UberSelect, Uber-Van, Uber-Lux, Uber-X, Uber-Suv e Uber XL.

Disposto dunque il blocco delle sopracitate applicazioni con riferimento alle richieste provenienti dal territorio italiano. Vietata inoltre la pubblicizzazione e la promozione di detti servizi su tutta la nazione. Ma non finisce qui. Uber dovrà anche pagare una penale di all'incirca 10mila euro, e ogni autista di 100 euro per ogni giorno aggiuntivo in cui dovesse prestare servizio oltre al decimo giorno a partire da oggi.

E, se non bastasse, il Tribunale di Roma ha disposto che Uber paghi le spese del giudizio. I servizi offerti da Uber probabilmente tramonteranno nel nostro Paese, visto che si pongono in contrasto con determinate norme previste dal diritto italiano.

La reazione dell'azienda

L'azienda (Uber Italia) si è detta allibita rispetto alla decisione presa dal Tribunale di Roma; decisione che peraltro va in direzione opposta rispetto alla normativa europea e al decreto Milleproroghe.

Uber farà appello contro la sentenza, così da permettere (nel caso in cui il ricorso venisse accolto) a migliaia di autisti professionisti di proseguire nella loro attività. Anche il Codacons, l'associazione a difesa dei consumatori, si è espresso sulla questione, considerando quella dei giudici di Roma una decisione che riporta l'Italia al Medioevo. Espressa invece soddisfazione da parte delle sigle sindacali dei tassisti.