Sono molti anni ormai che la Scienza è concentrata sulla ricerca delle forme di vita aliena. Ma nell'ultimo periodo, i ricercatori hanno compiuto passi da gigante, con la scoperta del sistema stellare Trappist-1 e altri corpi celesti abitabili nel nostro Sistema Solare. Addirittura, sono molti gli scenziati che sostengono che gli alieni ci abbiano già colonizzato, e che attualmente siano ancora fra noi. Ma questa volta a parlare è un astrofisico della NASA, Thomas Zurbachen, che ha illustrato l'attuale scenario scientifico in relazione alla ricerca di forme di vita aliena.

Andiamo a vedere nel dettaglio la questione.

La NASA e gli alieni

Thomas Zurbachen ha parlato alla US House of Representatives, affermando che un numero sempre maggiore di missioni, volte alla ricerca degli alieni, stanno portando gli scienziati sempre più vicino alla verità riguardo gli extraterrestri. Particolarmente fruttuosa, è stata da questo punto di vista, l'ultima missione della NASA che ha portato la sonda Cassini a collezionare dati molto interessanti su Encelado, uno dei Satelliti di Saturno. Questo, infatti, presenterebbe tutte le condizioni necessarie per aver permesso la creazione di forme di vita aliena acquatiche. Inoltre, se venissero confermate le ipotesi degli scienziati, la scoperta aumenterebbe esponenzialmente le probabilità che altre forme di vita abitino l'universo.

Sono molti gli esperti che sostengono che siamo prossimi alla divulgazione della verità sugli alieni.

Extraterrestri su Europa

Mentre l'attenzione mediatica è concentrata su Encelado, le ricerche vanno avanti su Europa, uno dei satelliti di Giove. Il corpo celeste è molto importante per la ricerca sugli extraterrestri, poiché anch'esso potrebbe contenere tracce di vita aliena subacquea.

Zurbachen sostiene che la domanda "siamo soli nell'universo?" è uno dei più grandi quesiti del nostro tempo; ma a giudicare dalle recenti scoperte potremmo essere a breve pronti a rispondere alla domanda. I telescopi sono puntati attualmente sull'esopianeta OGLE-2016-BLG-1195Lb che si trova a 13.000 anni luce da noi e su altri 3,475 corpi celesti che sono alla giusta distanza dalla loro stella madre per ospitare la vita. Sono in molti quelli che sostengono, però, che la scienza dovrebbe prestare molta più attenzione al gruppo meteoritico Apollo, poiché negli scorsi giorni un asteroide molto pericoloso ci ha sfiorato.