La disabilità non deve essere un limite al diritto allo studio, è necessario garantire l’integrazione universitaria ad un numero sempre maggiore di soggetti con disabilità e disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa) affinchè possano raggiungere elevati titoli di studio garantendo loro pari opportunità di formazione. È questo lo scopo del corso, giunto alla decima edizione, per diventare tutor di compagni disabili o con Disturbi specifici dell'apprendimento promosso da Unimore, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Gli studenti iscritti all’ateneo che hanno bisogno di sostegno sono oltre cinquecento: gli universitari con disabilità sono 276, mentre quelli con Dsa sono 267.

Tutor di compagni disabili: cosa offre il corso

Gli studenti universitari che si sono iscritti al corso per diventare tutor di compagni disabili sono 300 e provengono da diversi corsi di laurea: Scienze della comunicazione, Ingegneria, Educazione e Scienze umane, Medicina e altre lauree in ambito sanitario. Il corso si svolge in entrambe le sedi universitarie di Modena e Reggio Emilia; riconosce i crediti formativi universitari e si concentra su molteplici temi: sulla normativa vigente a favore degli studenti disabili e disturbi specifici dell’apprendimento, si concentra su come creare relazioni di aiuto per combattere le difficoltà che una persona disabile si trova a dover affrontare e spiega le diverse tipologie di disabilità.

Cultura della disabilità

Il delegato per le disabilità dell’Università di Modena e Reggio Emilia, Elisabetta Genovese, ci tiene a sottolineare che è molto importante che l’opportunità offerta dal corso di avvicinarsi al mondo della disabilità non si limiti all’interno dell’università, ma essa deve essere messa in pratica anche nella vita di tutti i giorni.

L’iniziativa dell’Università di Modena e Reggio Emilia è iniziata nel 2007 proprio quando l’Italia firmò la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, un grande traguardo per il nostro Paese, perchè riuscire a rispondere ai bisogni delle persone disabili è segno di un Welfare moderno che vuole ampliare il grado di inclusione sociale.

La Convenzione ha messo in risalto l’importanza di creare una cultura della disabilità attraverso la sensibilizzazione e la formazione. Una missione che l’Ateneo emiliano ha abbracciato appieno ed è riuscito a coinvolgere sempre più studenti di anno in anno.