Un Hacker si aggira nel Web e 'terrorizza' i terroristi. Nome in codice Wachula Ghost, missione: distruggere l'Isis, almeno nella sua vita on line, individuando la rete degli affiliati che fanno propaganda e reclutano combattenti.

L'hacker utilizza una modalità di lotta ultramoderna, perché tecnologica, e beffarda: ha 'spalmato' almeno su 250 account Twitter di affiliati dell'Isis immagini pornografiche di gay, o di intimità tra persone dello stesso sesso, oppure bandiere arcobaleno e simboli della comunità Lgbt, lesbiche gay bisex e trans. Un affronto all'oscurantismo dei terroristi integralisti che minacciano di decapitarlo se mai dovessero trovarlo.

Wachula Gost e Anonymous contro l'omofobia del Califfato

Wachula Ghost è un hacker che fa parte del gruppo di Anonymous e dal 2015 replica agli attacchi terroristici con incursioni informatiche sui siti dell'Isis. 'Espugnarli' per questi 'cyber-giustizieri', è un gioco da ragazzi.

Wachula Gost da solo ha attaccato almeno 250 account di social media di sostenitori e simpatizzanti dell'Isis. Alla Cnn ha spiegato, in un'intervista rilasciata lo scorso dicembre, che le capacità informatiche delle cellule informatiche di Al Qaeda sono paragonabili a quelle di un bambino. Diffondere sui profili di jihadisti immagini pornografiche o bandiere arcobaleno, simbolo dell'orgoglio gay, è un modo di ridicolizzarli, colpendoli nel loro tetro integralismo di morte.

L'azione on line è cominciata dopo la strage in un night club omosessuale di Orlando, il Pulse, nel giugno 2016 che provocò la morte di 49 persone e il ferimento di altre 53.

Una lotta da condividere per colpire i jihadisti estremisti e non tutti i musulmani

L'hacker non ce l'ha con i musulmani: i suoi attacchi mirano a colpire solo gli estremisti jihadisti, quali sono ad esempio i 12 mila utenti di una chat appena scoperta, amministrata da Mouner El Aoual, terrorista marocchino arrestato a Torino.

Il 'cyber fantasma' ritiene che le piattaforme social dovrebbero e potrebbero fare di più per combattere l'odio e il'integralismo on line. Anche gli utenti dei social più diffusi su scala mondiale, quali Facebook, Twitter e Instagram, potrebbero dare il loro contributo con un'azione di disturbo o di segnalazione di postazioni di fanatici ed estremisti jihadisti. Ghost è convinto che ognuno possa agire in prima persona per attivare un cambiamento.