Il gioco del suicidio conosciuto come Blue Whale, è arrivato in Italia. Sul web circola la lista del terrore, quella serie di prove caratterizzate da tremendi atti di autolesionismo, e che devono poi essere provati con foto pubblicate sui profili social. Secondo le prime indagini, dietro a questa serie di violenza crescente ci sono delle menti che tessono le fila. Queste si occuperebbero di controllare che i malcapitati eseguano fedelmente quanto richiesto. Il Blue Whale ha origine in Russia, Paese nel quale è già stato eseguito un primo arresto.

Ad oggi ci sono due diverse le teorie sul Blue Whale: da una parte c'è chi sostiene che non esiste alcun gioco del suicidio, e che tutto avvenga per autosuggestione. Dall'altra c'è chi crede di aver trovato una pista interessante, ovvero che dietro al gioco macabro e violento ci sarebbe un pool psicologi. Ovviamente sono tutte supposizioni che al momento non trovano alcun riscontro oggettivo. Di certo vi è che la lista circola da tempo sul web, ed è tuttora facilmente raggiungibile. Al momento in Italia ci sono diversi casi che vengono attribuiti appunto al Blue Whale, ultimo quello di una quattordicenne residente nella provincia di Ravenna. La ragazza è stata salvata dall'intervento tempestivo delle autorità, le quali si sono mosse in seguito alla segnalazione della scuola che frequenta.

Blue Whale, l'escalation del dolore

Il Blue Whale, che viene anche chiamato il gioco del suicidio, prevede una serie di prove da eseguire basate su atti di autolesionismo. La drammaticità della situazione che vede coinvolto l'adolescente, è rappresentata dal fatto che si parte da ferite lievi, per giungere poi a ferite più profonde.

Inoltre, non basta ferirsi più o meno gravemente, ma si deve mostrare il lavoro eseguito attraverso la pubblicazione delle foto. Stando a quanto si apprende dalla lista del Blue Whale, vi sarebbe qualcuno dietro le quinte addetto alla valutazione di quanto il partecipante esegue. Al momento le autorità non hanno capito se dietro a tutto quanto vi sia un sistema di risposta automatica, oppure se la fonte è costituita da persone reali.

Cos'è il Blue Whale

Il Blue Whale, oltre a richiedere atti di estremo autolesionismo, in alcuni punti prevede alcune azioni che lasciano perplessi gli agenti. Secondo la lista, la persona che partecipa al gioco del suicidio non deve solo mostrare le foto, ma deve fare ancora di più. Il partecipante deve eseguire alcune azioni che il 'curatore', come viene definito colui che gestisce il gioco, fornisce sul momento. Inoltre, deve tenere attraverso Skype un colloquio con altri giocatori e con il curatore stesso. Come è possibile dunque, che dall'altra parte non vi sia nessuno? Qualcuno risponde all'altro capo del web, oppure vi è solo un computer? La polizia sta indagando, e spera che la ragazzina appena estratta dal ciclo di violenza e sudditanza psicologica possa essere di aiuto, così da poter arrivare al vertice di questo Blue Whale.