Panico stamattina fra le strade di Roma: in via Marmorata (zona Piramide), sede centrale delle Poste italiane, si sono infatti verificate due esplosioni provocate da un ordigno rudimentale posizionato fra due auto, l’ordigno si è verificato essere una bomba di carta e a parte il danno alle automobili nessun ferito è stato coinvolto nelle esplosioni. Secondo gli inquirenti la pista da seguire sarebbe quella anarchica in quanto l’ordigno è stato fatto come atto dimostrativo e non per provocare nessuna offesa fisica a cose o persone. Questa pista viene presa come quella più ovvia anche per il luogo in cui lo scoppio è accaduto, le poste, già sito di situazione analoghe a quella successa stamattina.

La sede centrale di via Marmorata, tra le più grandi e storiche di Roma e firmata da Adalberto Libera, ha sempre al suo servizio un membro degli artificieri della polizia di Stato. I magistrati dell’antiterrorismo, previa ricevuta conferma dell’informativa sull’indagine delle forze di polizia, ha già avviato le procedure per aprire un fascicolo d’indagine. Sul luogo dell’esplosione non sono state ritrovate forme esplicite di manifestazioni, come messaggi o volantini, volti a pensare uno specifico atto di rivendicazione, ma rimane la massima allerta.

Primi accertamenti sul posto

La squadra dei vigili del fuoco e gli artificieri pare hanno constato che la deflagrazione sarebbe stata un ordigno basilare e non dannoso e sono state anche ritrovate due bottiglie di plastica da mezzo litro contenenti nel loro interno delle chiare tracce di liquido infiammabile, probabilmente della benzina.

Pare che al suo interno la bomba avesse anche un timer ed è stato accertato che le esplosioni sono state due e proveniente da un unico ordigno.

Poste di via Marmorata evacuate

i rilievi della polizia scientifica ancora in corso, gli investigatori stanno invece vagliando tutte le telecamere di videosorveglianza che riprendono la posta, nella speranza di poter vedere chi ha posizionato la bomba.

Dopo le ultime ricostruzioni sembra che l’ordigno sia stato posizionato sotto un furgone.

Nel frattempo sono rientrati gli allarmi di altre bombe nei pressi del Circo Massimo, in piazza a Porta Capena. Polizia e artificieri confermano la non presenza di altri ordigni pericolosi sul luogo dell’accaduto.

Indagini in corso con un altro caso

Intanto gli investigatori stanno indagando sulla similitudine tra l’episodio di questa mattina e quello avvenuto recentemente sempre a Roma, in via Laurentina, con stesso obiettivo: le poste. Non c’è ancora certezza di collegamento, ma una serie di elementi spiegano gli inquirenti, come il tipo di ordigno e l’obbiettivo, e il fatto che siano stati attimi puramente dimostrativi, portano a pensare che possa esserci un collegamento fra i due avvenimenti. La polizia scientifica con gli esami di laboratorio punterà a verificare se i reperti rinvenuti in entrambe le circostanze abbiano elementi in comune, per andare a capire se sia effettivamente la stessa mano quella che è stata capace di assemblare i pezzi con un timer innescando l’esplosione con il liquido infiammabile. Si attendo quindi ulteriori sviluppi su entrambe le vicende.