Campi Flegrei: nuovi segnali dal supervulcano

I Campi Flegrei sono generalmente conosciuti per il potenziale distruttivo e per la struttura geologica. Infatti il supervulcano ha la forma di un'enorme caldera con diametro che si aggira tra i 10 Km ed i 15 Km. Situata nel golfo di Pozzuoli, a nord-ovest della città di Napoli, la caldera dei Campi Flegrei è nota per la continua attività e per questo costantemente monitorata dall'Osservatorio Vesuviano di Napoli.

La storia geologica dei Campi Flegrei è stata segnata due grosse eruzioni: l'Eruzione dell’Ignimbrite Campana e l'eruzione del Tufo Giallo Napoletano.

Queste manifestazioni hanno causato due grandi episodi di sprofondamento, dando origine alla caldera complessa del Distretto Vulcanico Flegreo che comprende i Campi Flegrei, parte della città di Napoli, le isole vulcaniche di Procida ed Ischia, e la parte nord-occidentale del Golfo di Napoli.

Sale la soglia di attenzione

I recenti fenomeni di sollevamento del terreno (bradisismo) nei pressi di Pozzuoli, hanno alimentato la preoccupazione per una probabile attività eruttiva. Come evidenziato dalla ricerca "Campi Flegrei volcano eruption possibly closer than thought", pubblicata sulla rivista “Nature Communications” della “University College London” (Ucl), le recenti attività sollevano qualche dubbio sull'apparente quiete del supervulcano, ma non ci sono segnali di un'imminente eruzione.

Le maggiori preoccupazioni derivano dalle comparazioni effettuate tra l'attività vulcanica dei Campi Flegrei e le attività di altri vulcani precedentemente osservati, come ad esempio il vulcano Rabaul in Papua Nuova Guinea.

Si suppone che le continue attività vulcaniche, avvenute nel sottosuolo della caldera, possano causare un accumulo di energia che sfocerebbe in un’eruzione, ma è attualmente impossibile prevederne il momento esatto.

I dati raccolti dal monitoraggio dell'Osservatorio Vesuviano tranquillizzano l'opinione pubblica, infatti sono stati registrati costanti sollevamenti del suolo dal 2004 ad oggi.

Una possibile eruzione sarebbe paragonabile a quella del 1953

A preoccupare l'opinione pubblica è l'inevitabile associazione agli eventi del 1953, quando l'Eruzione del Vesuvio ha causato eventi catastrofici provocando morte e distruzione. Gli esperti sostengono che l'eruzione del supervulcano più pericoloso d'Europa provocherebbe cambiamenti di carattere globale sia dal punto di vista climatico che geologico.