Ci sono alcune situazioni che sembrano destinate a non cambiare mai, ma fortunatamente anche persone disposte a far sentire la propria voce e battersi per vedersi riconosciuti dei diritti fondamentali, come la semplice possibilità di essere libere di spostarsi senza eccessive pianificazioni. Alessandro Pelliccia è un uomo con disabilità che risiede a Subiaco, piccolo comune con poco più di 9000 abitanti in provincia di Roma. Qualche giorno fa, doveva fare un viaggio in autobus per recarsi a Frosinone ma ha dovuto rimandarlo, perché purtroppo non tutti i mezzi dell'azienda di trasporto pubblico regionale, la Cotral, possiedono la necessaria pedana che consente l'accesso alla vettura ai disabili.

L'autista, che chiaramente non ha nessuna colpa dell'accaduto, nel momento in cui è stato intervistato, ha ammesso che sono pochi i veicoli equipaggiati e ha concordato sul fatto che la circostanza risulti assolutamente discriminante.

Nessuna legge che tuteli la disabilità

La cosa che non può che generare rabbia è che, nonostante l'azienda abbia acquistato recentemente ben 360 bus nuovi, solo il 20% di essi è dotato di pedana. Questo perché nel nostro paese non esiste nemmeno una singola norma che provveda alla tutela delle persone con disabilità, costringendo le aziende di trasporto pubblico extraurbano ad attrezzare adeguatamente i propri mezzi. La Cotral, che è stata contattata da Il Fatto Quotidiano on line, si è solo limitata a garantire che gli utenti che effettuano una richiesta preventiva, logicamente mediante prenotazione, possono beneficiare dell'utilizzo di autobus equipaggiati a dovere.

Alessandro Pelliccia: 'I pullman nuovi devono avere la pedana'

Il Signor Pelliccia è abituato a questa pratica e ritiene che sia fondamentalmente accettabile adeguarsi quando si tratta di accedere ai mezzi di vecchia data ma, allo stesso tempo, afferma che nel 2017 le cose dovrebbero assolutamente essere diverse per quanto riguarda i nuovi acquisti e che un'azienda che investe milioni di euro per rinnovarsi non possa restare ferma a 40 anni fa ma debba tenere conto delle esigenze di tutti i propri potenziali utenti.

Dover prenotare con ben 24 ore di anticipo, infatti, risulta assolutamente vincolante e lui, come tanti altri, vorrebbe poter essere libero di decidere di spostarsi anche solo una o due ore prima, magari sfruttando una bella giornata di sole per fare un giro. Le sue dichiarazioni serviranno ad ottenere qualche risultato soddisfacente?